Fisco e contabilità

Sblocca-debiti degli enti locali sul tavolo della manovra - Spunta una Spa pubblica per l’addio a PagoPa

Una nuova Spa interamente pubblica per promuovere e rendere capillare la piattaforma digitale per i pagamenti alla pubblica amministrazione archiviando definitivamente l’esperienza di “PagoPa”. A proporre la nascita della nuova partecipata è uno dei circa 3.300 emendamenti alla manovra piovuti ieri dai gruppi parlamentari sulla commissione Bilancio del Senato. Il correttivo targato M5S trasferisce anche alla Presidenza del Consiglio i compiti fin qui svolti dall’Agenzia per l’Italia digitale. Nel pacchetto dei Cinquestelle anche i prestiti della Cdp e di tutti gli intermediari finanziari per pagare i debiti della Pa nei confronti di Regioni e Comuni, nonché il rimborso diretto, senza arbitrato, a tutti i risparmiatori danneggiati dai crack bancari. Spinte anche dal presidente della commissione Industria, Gianni Girotto, anche la proroga fino al 2021 dell’ecobonus e fino al 2024 del sisma-bonus. Dal fronte della Lega arriva invece un emendamento per scongiurare la messa al bando delle concessioni demaniali marittime in scadenza nel 2020 come prevede la direttiva Bolkestein e un prolungamento dai 15 ai 25 anni a seconda della situazione del gestore dello stabilimento.

I ritocchi dei Cinquestelle spaziano a tutto campo: dalle risorse per le metro C e le buche di Roma e dalle frequenze radio tv fino alle stoviglie plastic-free, ai vitalizi regionali, agli Ncc (riduzione dei vincoli per l’attività di noleggio con conducente), all’editoria, all’election day e alla proroga fino ad aprile 2019 delle posizioni organizzative temporanee (Pot) delle Agenzie fiscali. In particolare, per il Campidoglio arrivano 50 milioni l’anno per 5 anni per le riparazioni del manto stradale e il “verde”, altri 55 milioni per la metro C e 90 milioni per la manutenzione delle linee A e B. Tra i correttivi del M5S anche quello che introduce l’obbligo di assegnazione delle farmacie ai farmacisti, o a chi detiene almeno il 51% dell’attività. Dell’elenco di proposte di modifica fa poi parte quella, sponsorizzata dalla ministra per il Sud, Barbara Lezzi, che prevede un contributo per l’acquisto di vacche nutrici da parte delle aziende agricole di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Sui debiti della Pa, come promesso da Di Maio, con l’emendamento M5S si prova a sbloccare un potenziale di 22 miliardi complessivi (15 per i Comuni e 7 per le Regioni) che sindaci e soprattutto Governatori potranno utilizzare per saldare debiti certi maturati al 31 dicembre 2018. Ad accedere ai prestiti, che dovranno essere rimborsati entro il 15 dicembre 2019, potranno essere anche i Comuni in dissesto e che hanno deliberato il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale.

L’onda più lunga degli emendamenti arriva dall’opposizione. Il Pd ha presentato un migliaio di ritocchi, che puntano sulla stabilizzazione dell’Ape sociale, al ritorno di Iri e Ace per le imprese e al taglio del costo del lavoro. Targati Fratelli d’Italia sono quasi 450 correttivi che toccano svariati temi: dall’Imu sui capannoni all’eco-tassa sulle auto, dal pacchetto famiglia alla e-fattura e alla flat tax.

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