Fisco e contabilità

Le proposte di Anutel sulla nuova Imu

di Stefano Baldoni (*) - Rubrica a cura di Anutel

Sì all'unificazione dell'Imu e della Tasi, ma nella direzione della semplificazione sia per il contribuente, sia per gli enti impositori; modello di dichiarazione pre-compilata predisposta a livello centrale; rendere oggettiva la base imponibile delle aree fabbricabili; efficientamento della riscossione locale. Queste sono le principale proposte che l'Anutel ha presentato alla Commissione Finanza della Camera durante l'audizione sui progetti di legge riguardanti la «nuova Imu» tenutasi lo scorso 24 luglio, riportate in un articolato documento consegnato alla Commissione.

Semplificazione e dichiarazione pre-compilata
Il primo aspetto evidenziato dall'Anutel ha riguardato la necessità di una reale semplificazione del tributo, intervenendo, per esempio, sull'obbligo dichiarativo.
Infatti, la forte riduzione dei casi di obbligatorietà della dichiarazione avvenuta con l'Imu (da ultimo con il Dl 34/2019), si è tradotta in realtà in una complicazione per i contribuenti e per gli enti impositori i quali, privi delle informazioni necessarie per la corretta applicazione del tributo, hanno in taluni casi emesso avvisi di accertamento rivelatisi poi errati, costringendo il contribuente ad attivarsi per fornire quelle informazioni che avrebbe potuto molto più semplicemente fornire con la dichiarazione e appesantendo l'attività amministrativa dei Comuni.
In una prospettiva di modernizzazione e di reale semplificazione l'Anutel ha proposto alla Commissione di ripristinare l'obbligo dichiarativo in molte delle situazioni per le quali lo stesso è stato inopinatamente eliminato, mettendo a disposizione dei contribuenti nel contempo la dichiarazione pre-compilata della nuova Imu, utilizzando le piattaforme informatiche già esistenti a livello centrale e impiegate da anni per la dichiarazioni dei redditi pre-compilata.
D'altronde la maggior parte delle informazioni necessarie per l'Imu provengono proprio dalle banche dati che la stessa Agenzia delle entrate oggi invia ai Comuni. In tale modo il cittadino in forma telematica, direttamente o tramite intermediari abilitati, potrebbe agevolmente controllare la propria dichiarazione ed eventualmente correggerla. Tale piattaforma realizzerebbe l'obiettivo primario dei disegni di legge, vale a dire l'invio ai contribuenti del modello di versamento pre-compilato che sarebbe, nell'ipotesi proposta da Anutel, messo a disposizione del cittadino direttamente on line. Anutel ha infatti evidenziato che la maggior parte dei Comuni non è in grado, nel breve periodo, di predisporre il modello pre-compilato da inviare ai cittadini, sia per l'incompletezza delle banche dati, sia per le difficoltà tecniche nel loro inserimento nei gestionali in uso e sia per le carenze di strutture tecniche ed umane che riguardano molti enti.

Riduzione del contenzioso
L'associazione, sempre nell'ottica della semplificazione del rapporto cittadino- ente impositore, ha proposto di chiarire con la nuova norma molte questioni che oggi generano forte contenzioso, con l'obiettivo di ridurlo.
Come per esempio la questione dell'abitazione principale nel caso di coniugi con residenze separate, stabilendo che l'abitazione principale nel nucleo familiare può essere una sola; la non applicabilità dell'esenzione prevista per gli alloggi sociali agli immobili degli ex Iacp; l'obbligo di residenza e dimora abituale per il coniuge separato o divorziato sull'abitazione assegnatagli ai fini delle agevolazioni tributarie.
Assoggettare comunque l'applicazione dell'equiparazione di talune fattispecie all'abitazione principale all'obbligo dichiarativo. Inoltre, in tema di fabbricati iscritti nelle categorie catastali fittizie (collabenti, in corso di costruzione), l'Associazione ritiene opportuno precisare la loro tassabilità sulla base del valore della potenzialità edificatoria corrispondente. Appare necessario, inoltre, codificare la regola, da tempo sancita dalla Cassazione, che prevede in ogni caso l'applicazione del tributo sui fabbricati accatastati, dando rilievo all'ultimazione dei lavori o all'utilizzo solo se antecedenti all'accatastamento stesso e reintrodurre il criterio della rendita presunta, per l'applicazione del tributo sui fabbricati non ancora accatastati.
Per risolvere la questione del tributo sulle trivelle, è opportuno specificare che si considera parte integrante del territorio comunale anche lo spazio di mare antistante la costa, fino al confine delle acque nazionali. Per i fabbricati di categoria D, pur auspicando il superamento della quota statale del tributo, si è proposto di stabilire che il relativo gettito è attribuito interamente ai Comuni anche nel caso di ravvedimento e non solo in sede di accertamento, tenuto conto che molti enti hanno esteso il periodo di utilizzabilità dello stesso, in analogia a quanto avviene per le entrate statali, e che sovente l'adempimento del contribuente nasce da un'attività di stimolo dell'ufficio.

Criteri oggettivi per il tributo sulle aree fabbricabile
Nell'ottica della semplificazione, di particolare rilievo sono le proposte relative alle aree fabbricabili. Innanzitutto per l'associazione appare indispensabile rimodulare la definizione di area fabbricabile alla luce dei nuovi strumenti di pianificazione edilizia sviluppatisi nelle varie Regioni e superare il criterio del valore venale per determinare la base imponibile delle stesse. Proprio tale criterio è quello che sta causando oggi la maggior parte del contenzioso esistente. Per questo l'associazione propone di rendere più oggettiva la base imponibile, legandola ai valori dell'osservatorio del mercato immobiliare (Omi).
Dagli stessi potrebbe ricavarsi il valore di mercato dell'edificio realizzabile sull'area (moltiplicando i valori Omi per la consistenza edificatoria realizzabile) ai quali, secondo il criterio del valore di trasformazione, potrebbe applicarsi un coefficiente stabilito dal comune per ottenere la quota del valore dell'area che compone lo stesso. Inoltre Anutel propone di chiarire che la cosiddetta «finzione giuridica di non edificabilità dei suoli» non si applica ai pensionati.

Interventi sulla riscossione
L'Anutel ha rimarcato la necessità di una riforma organica della materia della riscossione delle entrate locali, ormai divenuta improcrastinabile, stante la necessità per gli enti di accrescere l'efficacia e l'efficienza della medesima, per garantire il mantenimento dei futuri equilibri di bilancio, che saranno altrimenti compromessi dal crescente peso del fondo crediti di dubbia esigibilità e dagli obblighi di accantonamento previsti dalla legge 145/2018, in caso di mancato rispetto dei termini di pagamento delle fatture o di incapacità di ridurre lo stock di debito.
In ogni caso, secondo l'associazione, già nella nuova Imu è necessario introdurre alcune misure volte a eliminare le differenze che sussistono oggi tra gli strumenti di cui dispone l'Agenzia delle entrate e quelli assegnati ai Comuni, come per esempio consentire ai Comuni l'accesso gratuito a tutte le banche dati di natura o rilevanza pubblica detenute o gestite da soggetti pubblici o privati, in via telematica e massiva. Inoltre, è necessario attribuire anche agli atti accertativi dei Comuni la stessa efficacia esecutiva di cui già dispongono invece quelli dell'Agenzia delle entrate, acquisendo automaticamente la natura di atti ingiuntivi una volta trascorsa inutilmente la scadenza.
Appare necessario stabilire anche la reale equiparazione tra ruolo e ingiunzione fiscale nel caso di ricorso alle procedure esecutive e cautelari. Andrebbe poi ripensata la figura del funzionario responsabile della riscossione, eliminando l'obbligo della sua abilitazione che di fatto ne blocca la nomina stante l'assenza da anni dei necessari concorsi.
In materia di pagamento, l'Anutel ha sottoposto alla Commissione la necessità di anticipare la scadenza dell'ultima rata al 30 novembre, per evitare che, come accade oggi, gli accrediti delle somme arrivino in tesoreria dopo il 31 dicembre, con tutte le problematiche del caso, e di consentire ai Comuni l'introduzione di meccanismi premiali per i contribuenti che pagano tutto il tributo in occasione della prima rata.

(*) Vice presidente e docente Anutel

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