Fisco e contabilità

Decreto Anticrisi, pressing Anci su riparto del maxifondo, avanzi, liquidità e tributi

di Anna Guiducci e Patrizia Ruffini

Per la determinazione del fabbisogno finanziario, il tavolo di monitoraggio dovrà tener conto di tutte le funzioni svolte dagli enti locali, non solo di quelle fondamentali, nonchè delle agevolazioni disposte in autonomia per fronteggiare l'emergenza in atto. Ai fini della regolazione definitiva dei rapporti prevista al 30 giugno 2021 si devono poi prendere in considerazione strumenti di eccezione alle regole contabili vigenti, nel caso in cui le misure adottate si rivelassero insufficienti a contenere lo squilibrio finanziario degli enti. Sono inoltre da includere nel ristoro anche le Unioni di comuni e, dove esistenti, le Comunità montane. Questi i correttivi alla norma sul maxifondo Covid-19 (articolo 106 del Dl 34/2020) proposti da Anci nell'ampio dossier di 59 emendamenti inviato alla Camera dei deputati.

L'associazione chiede inoltre l'integrazione dei fondi minori stanziati a ristoro della perdita di gettito relativa a specifiche voci di entrata. In particolare propone di aumentare di 115,1 milioni di euro il ristoro per le riduzioni Imu destinate agli alberghi e a una grande platea di altre strutture recettivo, di 300 milioni quello relativo all'imposta di soggiorno (oltre che al contributo di soggiorno di Roma e al contributo di sbarco delle isole minori), e di 300 milioni il fondo per il trasporto pubblico locale di competenza degli enti locali.

Il grave e persistente stato di incertezza della finanza locale induce tuttavia a chiedere lo slittamento dal 31 luglio al 30 settembre del termine ultimo per l'approvazione del bilancio di previsione e per la verifica contestuale della salvaguardia degli equilibri di bilancio. Si chiede inoltre una norma che autorizzi la validità, anche ai fini autorizzatori, delle previsioni formulate senza tener conto degli effetti dell'emergenza, attraverso il riferimento al livello di spesa registrato nel 2019, nelle more di una più precisa determinazione delle singole poste contabili.

Perpetrando analoga norma riferita all'utilizzo dell'avanzo libero, Anci propone poi l'applicazione, anche per gli enti in esercizio provvisorio, delle quote destinate del risultato di amministrazione al fine di dare copertura a spese correnti connesse all'emergenza sanitaria, nei limiti dell'80 per cento fin dal deposito dello schema di rendiconto approvato dalla giunta. Per gli enti in disavanzo viene chiesto il superamento dei vincoli che limitano l'impiego delle quote accantonate/destinate/vincolate. Rientra nel pacchetto anche l'utilizzo libero dei proventi acquisiti nel 2020 da alienazioni di beni patrimoniali disponibili, da attività finanziarie e da sanzioni amministrative.

Per recuperare risorse nel bilancio 2020 viene infine chiesto di sospendere di un anno i piani di rientro dei disavanzi di amministrazione, che sono allungati di un anno.

In tema di pagamenti contrattuali viene infine proposto di prevedere che anticipazioni di prezzo siano effettuate sulla base non del valore complessivo del contratto, ma della quota parte relativa all'anno di riferimento.

Sul fronte della cassa, Anci chiede che le anticipazioni attivate a decorrere dal 19 maggio e fino al 30 settembre 2020 siano assistite da un contributo statale in conto interessi entro determinati parametri fissati dalla norma (tasso interesse 1,5%). Sempre sulle anticipazioni di liquidità a ripiano pluriennale si propone di estenderne il perimetro al debito registrato al primo quadrimestre 2020, anzichè ora è riferito al 31 dicembre 2019.

Ulteriori emendamenti mirano a suggerire correttivi sul fronte del prelievo sui rifiuti, tributario, della mobilità, cultura, scuola, sport, edilizia, personale. Ora tocca aspettare la discussione della legge di conversione che dovrà concludere il suo percorso entro il 18 luglio 2020.

Il documento di Anci

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