Personale

Nelle 30 professioni sanitarie servono 40mila matricole

Una carica di 40mila matricole per la sanità del futuro. È la prima stima del fabbisogno formativo per l’anno accademico 2017-18 dei corsi di laurea delle 30 professioni sanitarie. Un numero che si collocherà in un range che va dalle oltre 38mila iscrizioni richieste dalle Regioni ai circa 40.060 posti richiesti dalle categorie. Giovani aspiranti medici, infermieri, dentisti, veterinari, ma anche logopedisti, ostetrici, fisioterapisti, farmacisti e psicologi che tra qualche anno si prenderanno cura degli italiani dentro e fuori il Sistema sanitario nazionale.
Le valutazioni definitive sui fabbisogni arriveranno a fine aprile, quando il ministero della Salute dovrà comunicare le richieste al Miur, previa intesa della Conferenza Stato Regioni. La certezza sui posti disponibili si avrà però con il successivo varo dei decreti Miur a settembre, un paio di mesi prima degli esami di ammissione. Per il momento, tra le professioni in crescita ci sono medici, infermieri, dentisti, logopedisti, tecnici radiologi. In calo veterinari, ostetrici, fisioterapisti. Stime calcolate tenendo conto dei cambiamenti demografici della popolazione, soprattutto anziana e pediatrica. Quel che è certo è che tra gli studenti, l’appeal del camice bianco non cede terreno, anzi: all’Università Cattolica di Roma le iscrizioni a Medicina e Odontoiatria sono da record con 9mila candidati (+7%), convocati domani per sostenere il test di ammissione.

La domanda formativa
In generale la domanda formativa è in aumento per Medicina, con l’Ordine dei medici (Fnomceo) che prevede un fabbisogno di 8.400 accessi (i dottori attivi sono 262mila). «È una proiezione - spiega Ezio Casale, del Comitato centrale Fnomceo - che stima il fabbisogno di medici occupabili fra dieci anni ed è più elevata rispetto ai circa 8mila proposti lo scorso anno accademico, per garantire gli attuali standard di qualità dell’assistenza». Le Regioni propongono 10.328 ingressi. Ed è probabile che la proposta finale si attesti tra 8.400 e 9.200. Ma anche il fabbisogno di dentisti divide regioni e categoria. La Fnomceo propone 800 ingressi in base a una stima di domanda in diminuzione. Le regioni al contrario ipotizzano una domanda in leggero aumento (1.039 ingressi) ma non sufficienti a far fronte alla domanda. Stime al rialzo per gli infermieri (gli attivi sono 371mila): per la Federazione Ipasvi servirebbero 18.516 iscrizioni ai corsi di laurea. È infatti previsto un aumento della domanda nei prossimi 13 anni da 370mila a 440mila nei servizi pubblici. Un incremento legato ai maggiori bisogni sul territorio per l’invecchiamento della popolazione e la crescita di non autosufficienza e cronicità.

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