Personale

Personale, ecco come cambiano i parametri per il rapporto dipendenti/popolazione

di Arturo Bianco

È attesa per i prossimi giorni la pubblicazione del decreto con cui il ministro dell'Interno fissa per il triennio 2017/2019 il rapporto tra dipendenti e popolazione che devono avere gli enti locali dissestati e strutturalmente deficitari. Questo provvedimento è assai importante perché detta la soglia al cui interno tutti i Comuni possono effettuare assunzioni di personale in una misura più elevata rispetto a quella ordinaria, possibilità che attualmente è consentita per il 2017 solamente ai Comuni fino a 10mila abitanti, ma che dal 2018 si allargherà a tutti i Comuni. Il provvedimento, che ha già avuto il via libera della Conferenza Stato Città ed autonomie locali, prende il posto dell'analogo provvedimento dettato per il triennio 2014/2016 dal decreto del Ministro dell'Interno 14 luglio 2014.

La suddivisione in fasce
Sia per quanto riguarda i Comuni sia per gli enti di area vasta (nel precedente decreto le città metropolitane non erano ancora state istituite), viene mantenuta la stessa suddivisione in fasce in relazione alla popolazione residente: 12 fasce per i Comuni e 5 per gli enti di area vasta. In genere si registra un aumento del rapporto, cioè cresce il numero di abitanti per ogni dipendente; l'unica eccezione è dettata per i Comuni con popolazione fino a 500 abitanti.
Per quanto riguarda i Comuni si conferma lo stesso andamento a U rovesciata: il rapporto è basso nei piccoli Comuni (1/59 nei municipi fino a 500 abitanti), cresce progressivamente con l'aumentare della popolazione residente, fino a toccare la soglia massima nei comuni con popolazione compresa tra 5.000 e 9.999 abitanti (1/159), dopo di che decresce, fino ad arrivare alla cifra più bassa nei comuni di maggiore dimensione (nei municipi con popolazione superiore a 5.000 abitanti il rapporto è 1/84). Invece negli enti di area vasta il rapporto cresce progressivamente con l'aumentare della popolazione: si passa infatti dal rapporto 1/549 delle amministrazioni con popolazione inferiore a 300.000 abitanti a quello 1/1372 negli enti con un numero di abitanti superiori a 2 milioni.

Le regole per il 2017 e 2018
Ricordiamo che sulla base della legislazione oggi in vigore, nel corso del 2017 i Comuni con popolazione inferiore a 10.000 che hanno un rapporto dipendenti popolazione in linea con questi vincoli possono effettuare assunzioni di personale a tempo indeterminato nel tetto del 75% della spesa dei cessati, in luogo della percentuale ordinaria del 25%. E che nel 2018 tutti i Comuni in linea con questi rapporti e che lasceranno spazi finanziari inutilizzati inferiori all'1% degli accertamenti delle entrate finali dell'esercizio nel quale è rispettato il medesimo saldo, potranno effettuare assunzioni a tempo indeterminato nel tetto del 75% della spesa dei cessati, in luogo della percentuale ordinaria del 25%.

La bozza del decreto

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