Personale

I Carabinieri devono riferire ai superiori senza omettere alcun fatto accaduto durante il servizio

di Vittorio Italia

È legittimo il trasferimento per incompatibilità ambientale di un Carabiniere che, in divisa e nel corso di un servizio, era seduto all'ora di cena ad una tavola apparecchiata in un giardino con i parenti di un soggetto agli arresti domiciliari e che di ciò non ha riferito nulla ai superiori. Lo ha deciso il Consiglio di Stato sezione IV con sentenza del 7 aprile 2017 n. 1620.
La sentenza presenta alcuni problemi giuridici di particolare interesse, anche in riferimento alla situazione di fatto.

Il fatto
In occasione di un controllo su una persona sottoposta agli arresti domiciliari, il personale del Commissariato di PS aveva notato, nei pressi dell'abitazione, un'autovettura dell'Arma dei Carabinieri e - nel giardino di quest'abitazione - “due militari in uniforme seduti ad un tavolo intenti a consumare un pasto con la persona sottoposta a questi arresti”. Su ciò era stata redatta una relazione di servizio, inviata al Comando generale dell'Arma dei Carabinieri, che ha disposto il trasferimento d'autorità per “incompatibilità ambientale”. Il trasferimento è stato motivato con l'argomento che nell'ordine di servizio redatto dai Carabinieri non “risultava alcuna annotazione o altra attività relativa all'episodio” e ciò determinava il “venir meno del rapporto di fiducia con i Superiori gerarchici”. Un Carabiniere ha impugnato davanti al Tar questo provvedimento ed in sede processuale ha sostenuto:
• di ignorare il rapporto di parentela con la persona agli arresti domiciliari;
• che non era stato consumato alcun pasto;
• che questa visita era motivata dal fatto che la persona voleva chiedere il parere dei Carabinieri su una questione relativa alla proprietà di un’automobile.
L'Amministrazione, costituitasi in giudizio, ha innanzitutto sostenuto che il trasferimento non aveva natura disciplinare, che i fatti erano sostanzialmente quelli documentati dalla relazione del personale del Commissario di Ps e che “la mancata annotazione nell'ordine di servizio era sufficiente per l'adozione del trasferimento per incompatibilità ambientale”. Il Tar ha respinto il ricorso ed il Carabiniere ha proposto appello al Consiglio di Stato, che è stato egualmente respinto.

La sentenza
I Giudici del Consiglio di Stato hanno ricostruito i fatti, confermando che:
• è indubbio che il Carabiniere si trovava, assieme ad un commilitone, “in divisa e nel corso di servizio di pattuglia, seduto all'ora di cena intorno ad una tavola apparecchiata nel giardino di una villetta con alcuni parenti di un soggetto agli arresti domiciliari nello stesso villino”;
• di questo accadimento non vi è alcuna traccia nella relazione di servizio compilato dai Carabinieri;
• tale omissione ha oggettivamente “leso il rapporto di fiducia con i Superiori gerarchici”, specie se ciò è avvenuto in un piccolo centro e tale reticenza ha violato la correttezza dell'operato, la trasparenza e la solidità etica dell'Arma.
Il ricorso deve quindi essere respinto.

Il rapporto di fiducia
La sentenza del Consiglio di Stato, che ha confermato la decisione del Tar, è degna di approvazione. In un corpo come quello dei Carabinieri, il rapporto di fiducia tra Superiori gerarchici e sottoposti deve essere solido, e si manifesta nella necessità che i sottoposti riferiscano ai Superiori gerarchici tutti i fatti e gli avvenimenti intercorsi, anche quelli che - a loro giudizio - possono sembrare ininfluenti nella lotta contro la criminalità. I subordinati non devono essere reticenti, o peggio ancora omettere i fatti, perché ciò incide sul rapporto di fiducia. Quest'ultimo è basato sulla fides, sulla sincera e completa osservanza dei doveri e sulla necessità che i sottoposti riferiscano ai Superiori ogni fatto o atto, anche quelli che possono apparire banali o insignificanti. L'unico dubbio che emerge dalla sentenza riguarda la situazione di fatto. Erano infatti due i Carabinieri che avevano effettuato la visita nel villino e che avevano omesso di segnalare i fatti nella relazione di servizio. Ma - dalla lettura della sentenza e della relativa motivazione - sembra che soltanto uno di questi sia stato trasferito per incompatibilità ambientale e non se ne comprende la ragione. Questo dubbio non incide comunque sulla correttezza del ragionamento dei Giudici in relazione al rapporto di fiducia che deve intercorrere tra sottoposti e Superiori.

Conseguenze per casi simili
La sentenza, specie nella motivazione relativa al rapporto di fiducia, è importante e costituisce un parametro interpretativo per situazioni simili dove è centrale il dovere dei sottoposti di segnalare puntualmente ai Superiori fatti ed avvenimenti che riguardano la lotta alla criminalità ed anche eventuali problemi di ordine pubblico.

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