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Musei e nomine annullate, dal Consiglio di Stato «no» alla sospensiva urgente

La partita sui direttori dei super-musei, quelli dotati di autonomia, si giocherà al Consiglio di Stato il 15 giugno. Per quella data è stata, infatti, fissata la camera di consiglio della sesta sezione di Palazzo Spada che dovrà decidere sulla richiesta di sospensiva avanzata dal ministero dei Beni culturali con il ricorso d’appello presentato lunedì. Il ministero confidava di ottenere una sospensiva già ieri, ma il Consiglio di Stato non l’ha accordata.

I Beni culturali avevano, infatti, chiesto che - secondo quanto previsto dal codice del processo amministrativo nelle situazioni in cui venga ravvisata dai giudici un’urgenza - fosse emesso da parte del presidente della sezione un decreto monocratico per congelare le due sentenze del Tar Lazio (si veda il Quotidiano degli enti locali e della Pa del 25 maggio scorso) che hanno annullato la nomina di sei direttori (anche se poi sono cinque quelli “destituiti”, di cui uno straniero).

I decreti monocratici (due, nn. 2304 e 2305, quante sono le sentenze appellate) ieri sono arrivati, a firma di Luigi Maruotti, presidente della sesta sezione del Consiglio di Stato. I provvedimenti hanno ravvisato la «particolare urgenza delle questioni sollevate» e per questo si è ritenuto di dover fissare alla prima data utile - individuata appunto nel 15 giugno prossimo - la camera di consiglio che dovrà esprimersi sulla sospensiva collegiale. Allo stesso tempo, però, il giudice ha deciso di lasciare inalterata la situazione attuale. Dunque, di non concedere la sospensiva urgente. E questo «sia perché non risulta opportuna la modifica della situazione attuale (il che condurrebbe ad un incongruo alternarsi degli organi titolari di funzioni pubbliche), sia perché le delicate questioni oggetto del giudizio - approfondite con la sentenza impugnata e con l’atto d’appello - esigono il dovuto esame nell’ordinaria sede collegiale, nel rispetto del principio del contraddittorio».

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