Personale

Blocco totale delle assunzioni nelle società pubbliche

di Stefano Pozzoli

La Gazzetta Ufficiale del 23 dicembre ha portato come regalo di Natale un temporaneo divieto di assunzione di dipendenti a tempo indeterminato nelle società a controllo pubblico. Un blocco ancora più paradossale dal momento che la legge di bilancio prevede, invece, importanti agevolazioni per chi assume under 35 con questa tipologia di contratto.
Infatti, dopo un silenzio che lasciava quasi pensare a un suo “abbandono”, ecco che viene pubblicato il decreto del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali 9 novembre 2017, previsto dall'articolo 25 del Testo unico società partecipate. Questa norma dispone una verifica delle eventuali eccedenze di personale nelle società ed era già stata modificata dal correttivo, il quale ne aveva precisato la corretta interpretazione e soprattutto prorogato i termini di avvio delle procedure, che richiedevano comunque le disposizioni attuative ora promulgate.

Termi “fuori tempo”
Il decreto, che evidentemente non teme di sfidare il principio di realtà, detta, all'articolo 2, lo scandire temporale degli adempimenti: entro il 30 settembre 2017, le società “dovranno” effettuare la ricognizione del personale in servizio. Successivamente, entro sessanta giorni, è necessario individuare e dichiarare le eccedenze di personale. Ancora, entro il 10 dicembre 2017, le società che abbiano eccedenze di personale ne danno comunicazione preventiva alle rappresentanze sindacali aziendali e alle associazioni di categoria, con tanto di indicazione dei motivi che determinano la situazione di eccedenza di personale eccetera.
Successivamente, entro il 20 dicembre 2017 le società inviano alla Regione o Provincia speciale in cui hanno sede legale, tutta una serie di dati. Questi enti, entro il 15 gennaio 2018 dovranno trasmettere all'Anpal, in forma aggregata, i dati che, a decorrere dal 31 marzo 2018, l'Anpal dovrà poi gestire. Da oggi fino al 30 giugno 2018 è dunque possibile assumere a tempo indeterminato solo attingendo da questi elenchi, salvo che si dimostri che la figura di cui si necessità non vi sia.

Gli effetti
È chiaro che pure i termini non decorsi prima della pubblicazione del decreto sono destinati a non essere rispettati ma, anche ammettendo uno straordinario colpo di reni del sistema, tutto ciò sarebbe destinato a gestire queste possibili eccedenze dal 31 marzo al 30 giugno 2018. Uno sforzo inutile, quindi, che otterrà un aumento delle tensioni nelle aziende in crisi e forse provocherà dei licenziamenti, ma difficilmente porterà a ricollocare qualche “eccedenza”. L'unico risultato certo è stato finora quello di ostacolare, e oggi di vietare del tutto, il normale turnover in aziende che complessivamente occupano oltre 400mila persone e che fisiologicamente hanno bisogno di nuove assunzioni stabili.

Il Dm Lavoro e Politiche sociali 9 novembre 2017

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