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Convenzioni Anpal-Regioni sulle politiche attive

Passo avanti delle politiche attive del lavoro con la firma delle convenzioni tra Anpal servizi e le Regioni. Gli obiettivi principali delle intese sono:
• il consolidamento della rete dei servizi per il lavoro;
• l’incremento dei livelli di occupabilità e occupazione, in particolare di giovani e fasce vulnerabili, che verrà perseguito anche tramite i tutor per l’alternanza scuola lavoro e il sistema duale;
• l’avvio della Scuola per la qualificazione degli operatori dei servizi per il lavoro e dei tutor per l’alternanza scuola lavoro. Si tratta di iniziative formative che Anpal servizi sta già facendo presso i centri per l’impiego.

Le convenzioni
Lo schema standard di convenzione individua questi tre filoni di intervento che verranno declinati da ciascuna Regione in base alle esigenze specifiche. Infatti l’articolo 2 della convenzione, relativo alle modalità operative di attuazione dell’intesa, rimanda a una scheda da allegare ai singoli accordi sottoscritti dalle parti.
Verrà inoltre costituita una cabina di regia tra Anpal servizi e singola Regione per monitorare lo stato di avanzamento delle attività ed eventualmente rimodulare il piano previsto.
Secondo il presidente di Anpal, nonché amministratore unico di Anpal servizi, Maurizio Del Conte, «gli accordi sottoscritti danno avvio concreto alla sinergia e alla cooperazione istituzionale tra Anpal e le Regioni, nel rispetto delle reciproche competenze legislative e amministrative. La collaborazione è un passaggio determinante per rilanciare i servizi per il lavoro e costruire i percorsi di alternanza previsti dalle istituzioni scolastiche».

L’assegno di ricollocazione
Una delle prime verifiche sul campo riguarda l’assegno di ricollocazione che finora non ha riscosso successo tra i potenziali fruitori, dato che durante la fase di sperimentazione è stato utilizzato dal 10% delle persone. Il sistema, però, deve andare a regime «a breve» e secondo Del Conte la percentuale degli interessati che chiederà l’assegno può salire al 20 per cento della platea ossia chi percepisce la Naspi da almeno quattro mesi.

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