Personale

Speciale nuovo contratto/2 - Per le «posizioni organizzative» bonus fra 5mila e 16mila euro

di Gianluca Bertagna

Abolizione della possibilità di accesso in categoria D3, revisione del sistema delle posizione organizzative, incremento delle posizioni economiche per ciascuna categoria. Sono queste le tre principali novità contenute nell'ipotesi del contratto delle funzioni locali in materia di revisione del sistema professionale.

Categoria D3
La questione di una riscrittura delle categorie contrattuali del personale girava nell'aria da qualche tempo, tanto che voci davano ormai per certa l'abolizione dell'intera categoria A e di quelle di acceso B3 e D3. La sigla definitiva dell'ipotesi non è stata, invece, così drastica. La vera novità, è che non sarà più possibile alcun accesso dall'esterno limitatamente per la categoria D3. Il contratto prevede però due clausole di salvaguardia. La prima fa riferimento ai dipendenti già inquadrati in questa categoria che manterranno il profilo posseduto ad esaurimento. La seconda, invece, fa salve le procedure concorsuali tuttora in corso. La conclusione è che, dopo la stipula definitiva, si potrà accedere nel comparto delle funzioni locali solamente per cinque categorie: A, B, B3, C e D. E questo, perché, le parti hanno deciso di mantenere in vita all'interno della categoria B, la doppia distinzione di accesso correlandola a particolari profili professionali.

Posizioni organizzative
Sono tanti gli aspetti che finiscono per modificare l'assetto delle posizioni organizzative. Innanzitutto è stato confermato, quello che da giorni si preannunciava, ovvero le modalità di finanziamento negli enti in cui è prevista dalla dirigenza (come anticipato sul Quotidiano degli enti locali e della Pa del 12 febbraio). Dal 2018, le somme per la retribuzione di posizione e di risultato non saranno più prelevate dal fondo del salario accessorio, ma saranno imputate a bilancio esattamente come già avviene dal 1999 negli enti senza la dirigenza. Ma le novità non finiscono qui. Gli incarichi di posizione organizzativa, che hanno un periodo massimo di nomina di 3 anni rinnovabili, vengono previsti per solo due (in passato erano tre) tipologie di attività:
a) svolgimento di funzioni di direzione di unità organizzative di particolare complessità, caratterizzate da elevato grado di autonomia gestionale e organizzativa;
b) svolgimento di attività con contenuti di alta professionalità, comprese quelle comportanti anche l'iscrizione ad albi professionali.
Per queste responsabilità viene prevista un'unica fascia di retribuzione di posizione che va da un minimo di 5mila a un massimo di 16mila euro, da quantificare effettivamente sulla base di criteri predeterminati, che tengono conto della complessità nonché della rilevanza delle responsabilità amministrative e gestionali di ciascuna posizione organizzativa.

Retribuzione di risultato
Rilevanti novità anche sul fronte della retribuzione di risultato: non vi è più la regola del «minimo 10% - massimo 25%» della retribuzione di posizione, ma ciascun ente dovrà dotarsi di criteri destinando a questa finalità una quota non inferiore al 20% delle risorse complessivamente finalizzate alla erogazione della retribuzione di posizione e di risultato di tutte le posizioni organizzative previste dal proprio ordinamento.
Introdotta anche la possibilità incarichi di posizione ad interim, che potrebbero portare ad un incremento dei valori della retribuzione dal 15 al 25%.

Enti senza qualifiche dirigenziali
Interessantissima apertura da parte del contratto nazionale per gli enti senza qualifiche dirigenziali in servizio. Gli incarichi di posizione organizzativa andranno sempre attribuiti al personale di categoria D, ma con due eccezioni di rilievo:
• potranno essere assegnati anche a dipendenti di categoria C, in totale assenza di quelli di categoria D;
• ma anche, per una sola volta, anche a dipendenti di categoria C pur in presenza di lavoratori di categoria D che però non abbiano le competenze professionali richieste e al fine di garantire la continuità e la regolarità dei servizi istituzionali.
In questi casi, la fascia della retribuzione di posizione varia da un minimo di 3.000 a un massimo di 9.500 euro.

I gradini stipendiali
Gli aspetti sull'ordinamento professionale sono molteplici e meritano ulteriori approfondimenti. In chiusura, va però rilevato un ultima novità che potrà portare a un incremento del trattamento fondamentale dei dipendenti delle funzioni locali: sono state aggiunte, all'interno delle categorie, nuove posizioni economiche, ovvero quei «gradini» stipendiali che si ottengono attraverso l'istituto delle progressioni orizzontali. Fanno quindi la loro comparsa le posizioni economiche: A6, B8, C6 e D7. Il costo del differenziale per queste nuove possibili progressioni, andrà, come sempre prelevato dal fondo del trattamento accessorio.

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