Personale

Concussione per l’abuso della qualità di agente di polizia municipale

di Federico Gavioli

La Corte di cassazione, con la sentenza n. 29661/2018, ha confermato la condanna nei confronti di un funzionario comunale emessa dalla Corte d’appello in base alla quale anche l'abuso della qualità di agente di polizia municipale configura il reato di concussione.

Il caso
Un funzionario comunale, maresciallo della polizia locale, addetto agli accertamenti anagrafici e alle verifiche dei cambi di domicilio e di residenza, aveva costretto un'agenzia di servizi , che aveva presentato al Comune due istanze di cittadini di nazionalità extracomunitaria, per ottenere l'iscrizione nell'anagrafe dei residenti nel Comune, a promettergli e dargli indebitamente somme di denaro dietro minaccia di denunciarla e di denunciare gli istanti per false attestazioni in merito all'indirizzo dichiarato. In particolare, era risultato che per una delle due pratiche il funzionario comunale aveva accertato che il richiedente era sconosciuto all'indirizzo indicato nell'istanza, mentre per la seconda aveva verificato che i richiedenti effettivamente abitavano nell'appartamento, indicato nella richiesta. Contattato il titolare dell'agenzia e convocatolo nel suo ufficio, alla presenza del collaboratore, che aveva depositato le richieste, il funzionario gli aveva riferito di dover denunciare i richiedenti, non avendoli trovati in casa, replicando al titolare dell'agenzia, il quale sosteneva che si trattava di un'assenza temporanea per essere gli stessi al lavoro, di dover procedere con la denuncia a meno che non gli fossero stati corrisposti mille euro, precisando, nell'occasione, che avrebbe dovuto denunciare anche il collaboratore. Al fine di evitare l'ingiusta denuncia per i richiedenti e per il proprio collaboratore e sentendosi pressato, aveva accettato di versare una prima tranche di 500 euro e in seguito il resto . Il funzionario comunale era stato poi denunciato dal titolare dell'agenzia e arrestatoo al momento di recuperare la seconda tranche di soldi.
Avverso la sentenza di condanna il funzionario comunale è ricorso in Cassazione.

L'analisi della Cassazione
Per la Corte di cassazione il ricorso è inammissibile per genericità e manifesta infondatezza. I giudici di legittimità ricordano che secondo il consolidato orientamento della Cassazione in tema di concussione, mentre la nozione di abuso dei “poteri” è riferita all'ipotesi in cui la condotta rientra nella competenza tipica dell'agente, quale manifestazione delle sue potestà funzionali per uno scopo diverso da quello per il quale sia stato investito delle stesse, quella di abuso delle “qualità” postula una condotta che, indipendentemente dalle competenze proprie del soggetto attivo, si manifesti quale strumentalizzazione della posizione di preminenza dallo stesso ricoperta nei confronti del privato , strumentalizzazione che deve, comunque, attenere ad un possibile, e pure prospettato, esercizio abusivo, da parte dell'agente, dei suoi poteri di pubblico ufficiale. Si è infatti, affermato che l'abuso di qualità rileva anche quando sia esplicitato in rapporto ad atti non rientranti nella competenza funzionale dell'agente, laddove questi ne lasci presumere un esercizio informale o di fatto.
Per i giudici di legittimità è quindi, sufficiente che la vittima percepisca come “probabile” o anche solo come “possibile” un'estrinsecazione funzionale dei poteri del pubblico ufficiale non favorevole ai propri interessi e, per tal motivo, si senta costretto o indotto a dare o promettere l'utilità richiesta.

La sentenza del la Corte di cassazione n. 29661/2018

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