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Giannelli (Anp): «Troppo stress sui dirigenti»

Sarà perchè in un caso su quattro devono barcamenarsi tra almeno due istituti. Sarà perché le responsabilità non mancano. Fatto sta che i dirigenti scolastici si sentono stressati. In che misura lo dirà un’indagine che l’Associazione nazionale presidi (Anp) ha avviato nei giorni scorsi inviando un questionario a tutti i capi d’istituto. Sostituendosi al Miur che, in quanto datore di lavoro, avrebbe dovuto misurarlo da dieci anni. 

A sottolinearlo è Antonello Giannelli, presidente dell’Anp, che al Sole 24 ore spiega: «Che i colleghi sono stressati lo sappiamo. Il carico di responsabilità e di lavoro a cui sono sottoposti è enorme per due distinti fattori» Quali? «Il primo riguarda la sicurezza degli edifici scolastici che competerebbe agli enti locali. Dovrebbero essere loro a verificare che siano a norma, che non cadano i controsoffitti e non si stacchino le tegole. Ma come sappiamo gli enti locali non hanno i soldi per farlo. Servirebbero 50 miliardi ed è una stima approssimativa - ammette Giannelli - ma sì e no ce ne sono 4». Risultato: «Spesso sono in presidi che per evitare situazioni di pericolo devono chiudere le aule o organizzare i doppi turni».

Ma c’è poi un secondo fattore: le segreterie in affanno perché mancano i capi segreteria (Dsga). Senza di loro - spiega il numero 1 dell’Anp- tocca ai dirigenti scrivere un atto o occuparsi degli appalti.

Su questo un segnale potrebbe arrivare dal nuovo governo che ha chiesto di assumerne 2mila con un concorso ad hoc. Servirà? «Assolutamente sì - risponde - e del resto lo chiediamo da anni». E ancora di più aiuterebbe il rinnovo del contratto che riconoscerebbe ai 7mila presidi italiani un aumento di 200 euro lordi. «Che non risolvono - sottolinea Giannelli - ma rappresenterebbero comunque un segnale di attenzione da parte del datore di lavoro». La prima e ultima convocazione del tavolo all’Aran c’è stata il 14 maggio. Da allora sulla trattativa è calato il silenzio.

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