Personale

Turn over al 100% nella Pa centrale e impronte digitali contro gli assenteisti

Più assunzioni, soprattutto nei settori strategici legati a digitalizzazione, appalti e investimenti. Impronte digitali contro gli assenteisti, «task force» per la diffusione delle migliori prassi amministrative, sblocco delle stabilizzazioni dei precari e chiusura del problema buoni pasto.

Cominciano con un disegno di legge in sei articoli gli interventi del governo M5S-Lega sulla Pubblica amministrazione. Il consiglio dei ministri di ieri ha dato il via libera al Ddl «concretezza», che nelle intenzioni del governo dovrebbe collegarsi al treno della manovra per arrivare più in fretta al traguardo. E avviare in tempi rapidi prima di tutto la corsia accelerata per le assunzioni nelle amministrazioni centrali, con il turn over generalizzato al 100% (con il mantenimento delle regole di settore per scuola, polizia e vigili del fuoco), e l’obiettivo di ripopolare gli uffici impegnati in progettazione, appalti, gestione dei fondi strutturali e processi digitali europei, con un occhio di riguardo anche alle competenze su semplificazione, controllo di gestione e attività ispettive. Nell’elenco delle priorità entra anche la «qualità dei servizi pubblici», voce che forse andrà precisata per evitare di aprire le porte in modo troppo generalizzato. Per accelerare i tempi, Pa statali, agenzie ed enti pubblici potranno assumere l’80% del personale senza aspettare il decreto di autorizzazione, e i controlli arriveranno successivamente.

Nel provvedimento arriva poi la previsione delle impronte digitali per combattere l’assenteismo, e lo sblocco delle regole per le stabilizzazioni dei precari. Una task force, chiamata «nucleo concretezza» in onore al titolo del provvedimento, servirà ad aiutare le amministrazioni in difficoltà e diffondere le pratiche amministrative più efficienti. L’intervento sui buoni pasto, infine, servirà a risolvere il problema degli arretrati nelle amministrazioni, dai ministeri alle Pa di Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia e Liguria, che in estate sono inciampate nel fallimento del gruppo Qui!.

«Il disegno di legge si chiama concretezza perché non vuole essere l’ennesima riforma epocale - ha sostenuto in conferenza stampa la ministra della Pa Giulia Bongiorno - ma vuole permettere alla pubblica amministrazione di cominciare a correre». Questo obiettivo dichiarato spiega la struttura leggera del provvedimento, cinque mosse in tutto con il sesto articolo che regola l’applicazione delle novità alle Regioni Autonome, e il suo focus su personale e innovazione. Oltre naturalmente alla nuova tappa della lotta all’assenteismo, che anche dopo le riforme Brunetta e Madia resta un ingrediente immancabile nei disegni di legge sulla Pa. Ora è il turno delle «rilevazioni biometriche», cioè dell’introduzione dei tornelli che dovranno registrare le impronte digitali di chi va in ufficio. Sistema che sarà diffuso nei prossimi mesi e che, spiega la ministra, «non è punitivo ma tutela i dipendenti che lavorano, quelli che non sono fannulloni». Questi tornelli 4.0 si affacciano dopo il licenziamento per gli assenteisti rafforzato da Brunetta nel 2010 e reso “sprint” (30 giorni) da Marianna Madia nel 2016 quando la finta timbratura è colta in flagranza: ma queste misure, sostiene il ministro, si sono concentrate sui casi di assenteismo che emergono, e che restano una minoranza. Nella scuola, la novità sarà regolata da un decreto del Miur in accordo con Palazzo Vidoni e il garante della Privacy.

Per migliorare l’efficienza della Pa arriva un nuovo programma, il «Piano triennale delle azioni concrete per l’efficienza». Per verificarne lo stato di attuazione interverrà il «nucleo della concretezza», con 50 dipendenti e tre dirigenti, che dovrà andare in visita alle Pa per verificare la situazione sul campo, accompagnare le amministrazioni più in difficoltà e preparare il terreno alle sanzioni per i dirigenti che non si adeguano alle sue indicazioni.

La bozza del disegno di legge

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