Personale

Entrate, concorso a 175 dirigenti senza corsie preferenziali

Le mansioni dirigenziali svolte dai funzionari “incaricati” fino allo stop della Consulta con la sentenza 37/2015 non possono essere fatti valere nel concorso a 175 dirigenti delle Entrate. È quanto emerge dalla sentenza 5222/2018 della quarta sezione del Consiglio di Stato che “promuove” così il provvedimento 2270/2016 dell’Agenzia. Provvedimento che aveva deciso di riattivare la procedura concorsuale, nominando la commissione esaminatrice e precisando che in ossequio alla sentenza 4641/2015 del Consiglio di Stato non avrebbero dovuto essere valutati gli incarichi di direzione e gestione degli uffici conferiti. Un concorso che, però, era stato sospeso a settembre 2016 alla vigilia delle prove orali su impulso di un’ordinanza cautelare sempre del Consiglio di Stato.

La prosecuzione di questo concorso, così come la gestione «non facile» del dopo sentenza del Tar Lazio che a ridosso di Ferragosto ha imposto l’altra prova selettiva per 403 posti dirigenziali per soli esami, sono già sul tavolo del neodirettore delle Entrate, Antonino Maggiore che si è insediato mercoledì. A questo si aggiunge l’avvio delle selezioni interne delle nuove posizioni organizzative da chiudere entro fine anno.

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