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Progressioni e aumenti fissi esclusi dal tetto del fondo

Le istruzioni Anci dedicano una sezione ai suggerimenti sulla costituzione del fondo delle risorse decentrate. La determinazione andrà adottata in base all’articolo 67 del nuovo contratto nazionale, che partendo dalla stabilizzazione dei valori consolidati 2017 giungerà a quantificare la somma da portare ai tavoli della contrattazione integrativa suddividendo le voci tra risorse stabili e variabili.

Gli incrementi
Senza tanti giri di parole, il documento punta subito l’attenzione sui due incrementi più critici del fondo: la quantificazione dei differenziali per il maggior costo delle progressioni orizzontali e l’incremento di 83,2 euro a dipendente presente al 31 dicembre 2015 che decorrerà, però, solo dal 2019. La questione principale verte sull’inclusione o meno di queste voci tra i limiti del trattamento accessorio fissato dall’articolo 23 comma 2 del Dlgs 75/2017 all’anno 2016. Le posizioni delle sezioni regionali della Corte dei conti non sono state univoche per cui gli operatori sono in attesa della sezione Autonomie. Nel frattempo l’Anci, in sintonia con la dichiarazione congiunta n. 5 nel contratt o nazionale, ribadisce il proprio favore all’esclusione dal limite; tanto più che lo stesso contratto è stato già certificato così com’è dalle sezioni riunite della Corte dei conti.

Lo schema operativo
Il Quaderno, a questo punto, propone uno schema operativo per la costituzione del fondo 2018. Si parte dall’articolo 67, comma 1, che prevede il consolidamento del fondo stabile 2017 con l’indicazione che gli enti con la dirigenza dovranno ridurre la somma con l’importo destinato alle posizioni organizzative in quell’anno. Nell’importo consolidato confluisce anche la somma pari allo 0,20% del monte salari 2001. Il secondo passaggio prevede la possibilità di integrare il fondo con le voci stabili di competenza 2018. Le voci di incremento sono simili a quelle dei vecchi contratti nazionali; spicca l’aumento correlato alla retribuzione di anzianità dei dipendenti cessati e la possibilità di incremento con riduzione stabile del fondo dello straordinario.
Lo step successivo è la valutazione sulla possibile integrazione delle risorse variabili indicate all’articolo 67, comma 3. Tra le novità c’è la voce per i risparmi dai piani di razionalizzazione, la modifica della possibilità di incremento della somma fino all’1,2% del monte salari 1997 e la trasformazione dell’istituto conosciuto come «articolo 15 comma 5» in obiettivi, anche di mantenimento, del piano della performance.
A questo punto tutto è pronto per la verifica finale. Le somme non devono superare l’importo 2016. Il prospetto Anci permette di evidenziare le voci incluse ed escluse dal limite per l’eventuale decurtazione.

Il quaderno operativo Anci

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