Personale

La nuova dotazione organica ridimensiona l’utilizzo delle graduatorie

di Daniela Ghiandoni ed Elena Masini

Il superamento del concetto tradizionale di dotazione organica come contenitore “rigido” in cui sono elencati i posti coperti e vacanti di cui l'ente ha necessità per lo svolgimento delle proprie funzioni impone il ripensamento di una serie di istituti direttamente o indirettamente collegati sui quali le amministrazioni e il legislatore saranno chiamati a confrontarsi nei prossimi mesi.

Utilizzo di graduatorie già esistenti
L'articolo 91, comma 4, del Tuel consente agli enti locali di utilizzare graduatorie concorsuali vigenti unicamente per la copertura di posti istituiti prima dell'indizione del concorso. Il principio è stato considerato come diretta attuazione dell'articolo 97 della Costituzione ed esteso a tutte le amministrazioni pubbliche. In questi anni l'utilizzo di graduatorie esistenti anche da parte di altri enti ha preso piede, in quanto ritenuto un sistema più efficace ed economico rispetto all'indizione di un nuovo concorso. La Corte dei conti Veneto, con la deliberazione n. 189/2018, ha affermato che il divieto sancito dall'articolo 91 del Tuel trova applicazione anche in caso di graduatorie di altri enti. Se ciò dovesse essere confermato, la possibilità per gli enti di utilizzare graduatorie concorsuali vigenti si restringerebbe ai soli posti attualmente coperti che si renderanno vacanti a seguito di cessazioni. La stessa Corte tuttavia, ha ammesso come «tale posizione interpretativa, potrà essere soggetta a rivisitazione atteso che (…) con la previsione di un nuovo modello di programmazione del personale (…) appare finalizzato a superare il meccanismo rigido della dotazione organica. Pertanto, a regime, il nuovo sistema, nella proiezione che ne fa il legislatore, dovrebbe essere caratterizzato dall'abbandono del concetto stesso di dotazione organica di tal che la distinzione, sopra richiamata, tra posti in organico resi disponibili in base a vacanze pregresse rispetto alle procedure concorsuali e posti di nuova istituzione, dovrebbe venir meno».

Incarichi a contratto (articolo 110)
L'articolo 110 del Tuel consente agli enti locali di conferire incarichi dirigenziali o di responsabili di servizio a tempo determinato, entro limiti predeterminati differenziati a seconda che si tratti di posti previsti in dotazione organica oppure extra-dotazionali. L'articolo 19, comma 6, del Dlgs 165/2001 prevede regole analoghe per il conferimento di incarichi dirigenziali. Secondo le linee guida, ora il rispetto del parametro numerico deve essere verificato in relazione ai posti coperti sommati a quelli da ricoprire con il fabbisogno, con la conseguenza che il numero di siffatti posti sarà sicuramente ridotto.

Ricollocamento di personale con inidoneità psicofisica relativa
Un'altra conseguenza indiretta del superamento della dotazione organica è che le amministrazioni avranno più difficoltà a ricollocare personale per il quale sia stata accertata una inidoneità psicofisica relativa allo svolgimento della propria mansione, secondo il Dlgs 171/2011. L’inidoneità (diversa da quella assoluta riguardante ogni utile e proficuo lavoro, che dà diritto al collocamento a riposo) impone all'ente di adibire il dipendente ad altre mansioni, anche di livello inferiore, nei limiti dei posti disponibili in dotazione organica. In mancanza, il soggetto interessato sarà posto in soprannumero, con conseguente indisponibilità, sino a successivo riassorbimento, di un numero di posti equivalente dal punto di vista finanziario. Potrebbe non essere infrequente, tuttavia, soprattutto negli enti di minori dimensioni, la mancanza di posti vacanti previsti in copertura nella programmazione triennale. In tal caso il dipendente corre il concreto rischio di essere posto in mobilità per un periodo massimo di 24 mesi, al termine del quale scatta la procedura prevista dall'articolo 33 del Dlgs 165/2001.
In conclusione, il vuoto lasciato dalla dotazione organica rischia di creare non poche difficoltà alle amministrazioni. Ci auguriamo che il legislatore colmi presto queste lacune, al fine di dare certezza alla gestione di un settore così strategico come quello del personale.

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