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Sanità, stop al commissario-governatore e caccia a 500 milioni per il contratto dei medici

di Barbara Gobbi e Rosanna Magnano

L'addio al superticket. Misure per ridurre le liste d'attesa nel servizio sanitario nazionale. Le risorse per rinnovare i contratti dei medici, fermi da un decennio. Un piano Marshall da 32 miliardi per rinnovare edilizia sanitaria e parco tecnologico obsoleto. E soluzione definitiva sul payback farmaceutico pregresso 2013-2016 (1,7 miliardi) e 2017 (900 milioni), per un totale di circa 2,6 miliardi.

I capitoli della manovra
Queste le principali misure che potrebbero entrare nel “pacchetto sanità” della manovra. Duplice l'obiettivo dichiarato, in chiave strettamente M5S: da una parte, migliorare l'accesso dei cittadini alle cure pubbliche; dall'altra, razionalizzare la gestione della spesa a cominciare dalla partita della farmaceutica. Che da sola vale 30 miliardi. Nel testo della manovra sarà prevista la soluzione complessiva dei vecchi sospesi sul payback, ma anche una semplificazione strutturale del meccanismo di calcolo, oggi basato sul “company budget”, passando invece a una procedura basata sulle quote di mercato, con dati certificati tramite fatturazione elettronica e con effetto retroattivo al 2017. La ministra Giulia Grillo proverà innanzitutto a portare a casa l'abolizione del superticket, che la scorsa legge di Bilancio si era limitata ad alleggerire con un “fondino” da 60 milioni.

L’incognita sui contratti
Resta da capire a quali risorse si attingerà per la partita contratti, cui per il 2019 si sta pensando a uno stanziamento di 500 milioni di euro. I medici attendono un segnale concreto e hanno intanto previsto due giornate di sciopero il 9 e il 23 novembre. Al capitolo liste d'attesa, si sta pensando a inserire in manovra un fondo vincolato al raggiungimento di precisi obiettivi, anche se spetterà a un nuovo Piano nazionale, extra legge di bilancio, la soluzione del problema. Cruciale, infine, per il maxi-investimento in edilizia sanitaria e tecnologie, sarà l'accesso alle risorse Inail: fino a 500 milioni di euro l'anno. Un mini-pacchetto Sanità è contenuto poi nei decreti da collegare alla manovra. La prima misura è lo sblocco di una quota del vecchio payback: 505 milioni di euro dei quali 372 oggetto di contenziosi da parte delle industrie e rimasti bloccati al Mef nonostante fossero oggetto delle transazioni con l'Aifa previste dalla manovra 2018. Con la nuova norma le transazioni sono considerate valide con la sola sottoscrizione dell'Aifa. In questo modo tali somme potranno finalmente essere erogate alle regioni.

Niente commissari-governatori
La seconda novità è la reintroduzione dell'incompatibilità tra la figura del commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dal deficit sanitario e ogni altro incarico istituzionale, anche per i commissariamenti in corso. Per consentire alle regioni di accelerare l'invio dei dati necessari per la messa a regime dell'Anagrafe nazionale vaccini arrivano 550mila euro in più, che si aggiungono ai 2 milioni già previsti.

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