Personale

Per i papà cinque giorni di congedo obbligatorio

di Consuelo Ziggiotto

Saranno cinque i giorni di congedo obbligatorio per i padri nel 2019. Il comma 278 della nuova legge di bilancio, modificando il comma 354 di quella 2017, conferma la disciplina sperimentale anche per quest’anno e aumenta di un giorno la paternità obbligatoria, retribuita per intero. Confermato, inoltre, il giorno di congedo facoltativo, anch'esso retribuito per intero, da fruire previo accordo con la madre, in quanto incide sul congedo obbligatorio della stessa.
La disciplina di dettaglio è contenuta nel decreto del ministero del Lavoro e delle politiche sociali del 22 dicembre 2012.

La genesi della norma
Le origini del congedo obbligatorio dei padri lavoratori risalgono alla riforma Fornero (legge 92/2012), che ha inteso dare attuazione alla direttiva 2010/18/UE, realizzando progressivamente l'intento di contenere l'elemento di maggiore discriminazione tra il lavoro femminile e quello maschile: la maternità. L'introduzione di un congedo obbligatorio per il padre lavoratore ha l'audacia di andare in questa direzione, promuovendo altresì una cultura di maggiore condivisione dei compiti di cura dei figli all'interno della coppia.

L’evoluzione dell’istiuto
Dalla legge Fornero in avanti, le disposizioni che hanno di volta in volta prorogato la disciplina sperimentale si sono succedute nelle leggi di bilancio, sino al comma 354 della Manovra 2017 che ha dettato le regole fino a fine 2018. I padri lavoratori hanno avuto diritto nel 2017 a 2 giorni di congedo obbligatorio e a 4 giorni nel 2018, da fruire entro i primi 5 mesi di vita del bambino. In aggiunta a questa previsione, c'è stata per il 2018, la possibilità di aggiungere un giorno di congedo facoltativo, fruibile negli stessi termini.
Non va ignorato che questo strumento di sostegno alla genitorialità può essere fatto valere solo dai neo papà lavoratori di aziende private e non già dipendenti pubblici. Il dipartimento della Funzione pubblica, con nota del 20 febbraio 2013, infatti, aveva chiarito che la disciplina non è direttamente applicabile ai rapporti di lavoro dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni.
Questo, tuttavia, non consente di ignorare completamente i riflessi dell'istituto. Infatti, mentre i giorni di congedo obbligatorio del padre vanno ad aggiungersi a quelli della madre, i giorni di congedo facoltativo vanno invece a sostituirsi ad altrettanti giorni, cui la mamma deve necessariamente rinunciare, anticipando il termine finale del suo congedo post partum. Quindi se un «papà privato» gode del giorno di congedo di paternità facoltativo, la «mamma pubblica» deve anticipare il rientro dal suo congedo di maternità di un giorno.

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