Personale

Programmazione del fabbisogno a grandi linee nelle assunzioni flessibili

di Arturo Bianco

Tutte le assunzioni di personale, siano esse a tempo indeterminato o determinato, devono essere inserite nella programmazione del fabbisogno: è questa una condizione essenziale. La programmazione del fabbisogno del personale ha una durata contemporaneamente annuale e triennale, prevale sulla dotazione organica e individua il personale da assumere e le modalità.
L'inserimento nella programmazione del fabbisogno è una delle condizioni essenziali per potere dare corso ad assunzioni di personale a qualunque titolo, quindi sia a tempo indeterminato sia con contratti flessibili (quali somministrazioni, formazione-lavoro eccetera). Per le assunzioni a tempo determinato e per le altre forme di assunzione flessibile, dato che sono dirette a coprire delle esigenze straordinarie o limitate nel tempo, si può dare corso in questo documento alla semplice formulazione delle scelte essenziali, mentre non è richiesto che esse coprano posti vacanti in dotazione organica.

La dotazione organica
Con la legge 124/2015 e il decreto attuativo Dlgs 75/2017, questo documento è stato oggetto di radicali modifiche. La programmazione annuale e triennale del fabbisogno del personale è infatti diventata il documento essenziale e la dotazione organica sostanzialmente un allegato che può essere modificato dal piano delle assunzioni. Si deve ricordare che, sulla base delle linee guida della Funzione pubblica emanate in attuazione della riforma, le dotazioni organiche possono continuare a prevedere posti vacanti dei quali non è programmata l'assunzione a condizione che la spesa complessiva e teorica derivante dalla copertura integrale di tutti i posti previsti nel documento non superi per le Regioni e per gli enti locali il tetto della spesa del personale, mentre per le amministrazioni statali si deve rimanere nel tetto della spesa della precedente dotazione organica. Di conseguenza è necessario che questo documento, che per molti aspetti diventa principalmente finanziario, sia allegato alla programmazione del fabbisogno, soprattutto nel caso in cui con il piano delle assunzioni si apportino delle modifiche alla consistenza del personale. Esso deve inoltre essere strettamente e direttamente collegato con il piano delle performance ed alla base della sua adozione vi deve essere uno sforzo di razionalizzazione del modello organizzativo dell'ente.

Categorie e profili
Nella programmazione del fabbisogno occorre indicare il personale di cui si ha bisogno, suddividendolo per categorie e profili, nonchè le modalità con cui si dà corso alle assunzioni stesse. Quindi se si effettua il concorso, se si fa ricorso a procedure previste dal legislatore (avviamento al lavoro per il personale delle categorie A e B etc), se si utilizzano per scorrimento delle graduatorie, se si riservano le assunzioni alla mobilità volontaria, se si procede alla stabilizzazione di lavoratori precari, se si utilizzano le progressioni di carriera, se fino al 2020 si fa ricorso alle progressioni verticali.

Aspetti procedurali
Relativamente alle procedure si deve ricordare che la competenza all'adozione e alla modifica del documento appartiene alla giunta. La programmazione del fabbisogno deve essere allegata al Documento unico di programmazione, per cui quella del triennio 2020/2022 doveva essere adottata entro il termine non perentorio dello scorso 31 luglio. Quanto alle relazioni sindacali il contratto non ne prevede nessuna, per cui non c'è spazio per la contrattazione, ma non vi è un obbligo né di informazione preventiva né di confronto. Per gli enti dissestati, strutturalmente deficitari o in predissesto questo documento deve essere approvato dalla Cosfel, commissione per la stabilità finanziaria del ministero dell'Interno. Copia di questo documento deve essere inviata al Dipartimento della Funzione pubblica.

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