Appalti

Arera dà il via al terzo periodo regolatorio idrico

di Sauro Prandi

Nel dibattito sul caldissimo tema dell'acqua pubblica, oggetto di numerose audizioni da parte della Commissione ambiente e territorio della Camera dei Deputati per l'esame in sede referente delle proposte di legge (Daga- M5S e Braga-PD) in materia di gestione pubblica e partecipativa del ciclo integrale dell'acqua, irrompe la decisione dell'Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente di avviare (delibera n. 34/2019) il procedimento riguardante il terzo periodo regolatorio idrico.

L'Autorità di certo non intende mettere nessun paletto alla discussione parlamentare in corso, ma non può, per i propri atti, non riferirsi alla normativa vigente riguardante i servizi regolati. È per questo che il terzo periodo regolatorio idrico riguarderà, se non vi saranno modifiche legislative, il periodo 2020-2023 (dopo il primo 2012-2015 e il secondo 2016-2019) e che contribuirà a mantenere un quadro di riferimento certo per operatori e utenti (e associazioni a loro tutela), a promuovere efficienza gestionale ed efficacia della spesa, oltre che effettuare investimenti in tecnologia volti a incrementare affidabilità e sicurezza delle infrastrutture idriche.

La delibera in esame accorpa anche, in un unico procedimento, quanto stabilito con la delibera n. 518/2018 riguardante il controllo della realizzazione degli investimenti programmati, definendo al 31 dicembre 2019 il termine ultimo dei due procedimenti unificati. Non è un caso che diversi soggetti convocati dalla Commissione parlamentare (compreso ovviamente l'Autorità con la propria memoria di cui all'atto n. 1/2019) abbiano sottolineato quanto finora svolto dal regolatore per dare completezza e stabilità al sistema regolatorio del servizio idrico integrato, non solo attraverso la definizione del metodo tariffario ma anche con disposizioni riguardanti la qualità contrattuale (introduzione di tempi massimi e standard minimi di qualità delle prestazioni - delibera n. 655/2015), la convenzione tipo riguardante i rapporti tra enti affidatari e gestori (delibera n. 656/2015), il servizio di misura relativo agli obblighi di installazione, manutenzione e verifica dei misuratori, unificando così le procedure per tutti i gestori (delibera n. 618/2016), i criteri per l'articolazione tariffaria applicabili agli utenti da parte degli enti di governo d'ambito- EGA (delibera n. 665/2017), la qualità tecnica (standard specifici e generali da rispettare nell'erogazione del servizio – delibera n. 917/2017). Tutto questo dovrà essere, si ritiene, al centro del dibattito parlamentare, perché non potrà essere sottaciuto che la progressiva omogeneizzazione del servizio idrico a livello nazionale e gli investimenti effettuati per efficientare il servizio, trovano riscontro nel sistema regolatorio promosso dall'Autorità. Nello stesso tempo si dovrà ricordare che il sistema delle tutela dell'utenza finale ne esce rafforzato per i procedimenti adottati e per quelli che potranno essere adottati (l'introduzione di misure volte a rafforzare la responsabilizzazione dei gestori).

Alcuni dei passaggi che hanno contraddistinto il quadro regolatorio dell'idrico saranno verosimilmente presi a riferimento per definire aspetti della regolazione del servizio integrato di gestione dei rifiuti. Ad esempio, in vista dell'avvio del primo periodo regolatorio, sarà svolta attività di monitoraggio relativamente alle annualità 2018 e 2019 per la determinazione dei corrispettivi del servizio (in proposito documento di consultazione di cui all'atto n. 713/2018); detto periodo avrà una durata di quattro anni, dal 2020 al 2023, suddiviso in due semi periodi biennali, in vista dei quali l'Autorità, come ha fatto per l'idrico, molto probabilmente approverà disposizioni sulla definizione di regole e procedure per l'aggiornamento biennale delle tariffarie. Altro aspetto: la convenzione tipo che regola i rapporti tra ente affidatario del servizio e il gestore: come per l'idrico, molto probabilmente verrà predisposta una convenzione-tipo che permetterà di omogeneizzare, a livello nazionale, una serie di prestazioni e comportamenti attinenti lo svolgimento del servizio.

La delibera Arera n. 34/2019

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©