Appalti

Partecipate, la valutazione del rischio crisi poggia sull'analisi prospettica e su indici e margini di bilancio

di Alberto Barbiero

Il programma di valutazione del rischio di crisi aziendale è uno strumento obbligatorio per l'analisi della situazione gestionale e dello stato economico-finanziario delle società in controllo pubblico, che deve essere presentato all'assemblea nella relazione sul governo societario.
Lo studio prodotto dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili e dalla Fondazione nazionale dei commercialisti (si veda anche il Quotidiano degli enti locali e della Pa di ieri) analizza le metodologie di formazione dei due documenti, previsti dall'articolo 6 del Dlgs n. 175/2016, fornendone una schematizzazione ragionata, utile per l'impostazione in vista dell'approvazione dei bilanci societari.

La relazione sulla governance
La relazione sul governo societario deve contenere, oltre al programma di valutazione del rischio, l'indicazione degli strumenti integrativi per la governance aziendale adottati in base al comma 3, articolo 6, del tusp oppure le ragioni della loro mancata adozione.
Tra questi strumenti rientrano i regolamenti interni (per esempio quello sugli acquisti di beni, servizi e lavori sottosoglia), l'organizzazione di strutture di internal audit, i codici di condotta (come il modello di organizzazione e gestione in base al Dlgs n. 231/2001 e il piano anticorruzione) e i programmi di responsabilità sociale (per esempio in materia ambientale).
La società deve esplicitare nella relazione i motivi che determinano la scelta di non fare ricorso a tali strumenti, potendoli correlare al dimensionamento organizzativo limitato o alla particolare caratterizzazione dei servizi svolti.

La valutazione del rischio crisi
Il documento del Cndcec delinea il programma di valutazione del rischio di crisi aziendale come l'elemento-chiave della relazione sul governo societario, evidenziando anzitutto la prospettiva di sviluppo dell'analisi, che deve assumere a presupposto il concetto di continuità aziendale e focalizzare le principali criticità, sia finanziarie sia economiche.
I principali strumenti di valutazione sono connotati nell'analisi di indici e margini di bilancio e nell' analisi prospettica attraverso indicatori diversi, ma la società può individuarne altri, per rafforzare l'azione di verifica.
L'esame degli elementi rappresentativi delle dinamiche economico-finanziarie deve perseguire l'obiettivo di riscontrare la solidità, la liquidità e la redditività del bilancio. In tale prospettiva il programma di valutazione è configurato attraverso un set di margini (di tesoreria, di struttura, di disponibilità) e di indici ( per esempio di liquidità, di copertura delle immobilizzazioni, di indipendenza finanziaria) rapportati anzitutto allo stato patrimoniale.
Gli stessi strumenti sono riportati al conto economico, per analizzare il margine operativo lordo (Mol) e il risultato operativo (Ebit), nonché gli indici di ritorno (Roe, Roi e Ros).
Tra gli altri indicatori, il documento del Cndcec propone anche alcuni strumenti di analisi dei flussi di cassa, lasciando comunque libere le società di introdurne altri, comunque finalizzati a ottenere una rappresentazione il più possibile completa del proprio stato economico-finanzario e patrimoniale.

L'analisi prospettica
Per l'analisi prospettica, invece, è proposto come strumento principale l'indicatore di sostenibilità del debito, misurato con il Dscr (debt service coverage ratio).
Il programma di valutazione deve regolamentare anche le attività di monitoraggio periodico dei rischi, secondo uno schema temporale molto ravvicinato (con uno standard minimo di sei mesi), che consenta all'organo amministrativo di agire tempestivamente.
Infatti, in base all'articolo 14, comma 2, del tusp in presenza di elementi sintomatici dell'esistenza di un rischio di crisi, gli amministratori sono tenuti a convocare senza indugio l'assemblea dei soci per verificare se risulti integrata la fattispecie prevista dalla disposizione e per esprimere una valutazione sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale della società.

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