Appalti

Porti, Trieste punta sui treni dall’Austria

In attesa del memorandum of understanding da firmare con i cinesi di Cccc, al momento in standby, in attesa degli sviluppi politici legati alla più ampia intesa tra Italia e Cina, il porto di Trieste torna, per così dire, all’antico e si rivolge all’Austria. Ieri, proprio nel giorno in cui ricorrevano i 300 anni dell’istituzione del porto franco triestino, da parte dell’imperatore Carlo VI, l’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico orientale ha siglato due intese con le ferrovie austriache. Il primo memorandum è con Obb-Infra e il suo omologo italiano Rfi; il secondo con Rail Cargo Austria, impresa ferroviaria sempre del gruppo Obb, guidato da Andreas Mattha.

Il primo accordo, spiega il presidente dell’Adsp, Zeno D’Agostino, «punta a mettere in campo, soprattutto per quanto riguarda il corridoio del Tarvisio, un’analisi dell’incrocio tra domanda e offerta dove l’espressione della prima è il sistema portuale e i rappresentanti dell’offerta sono i due grandi gestori delle infrastrutture. Su quel corridoio c’è la parte italiana e la parte austriaca: vogliamo fare un ragionamento per capire come possono essere armonizzate le cose, dal punto di vista della pianificazione».

Il secondo memorandum, preosegue D’Agostino, «è con Rail cargo Austria, che è ormai la prima impresa ferroviaria del porto di Trieste. Quest’anno ha movimentato circa 3mila treni e voleva avere un accordo strutturato con l’Adsp. Anche in questo caso vogliamo incrociare la capacità del porto e le esigenze di Rail Crago, portando avanti una pianificazione comune. Il ragionamento, tra l’altro, non vale solo per Trieste ma per tutto il sistema, cioè Monfalcone, Interporto Fernetti, Villa Opicina e Cervignano. Rail Cargo Austria è, poi, leader in Ue anche come gestore di terminal; e nell’accordo c’è un accenno su ipotesi di partenariato nella gestione di infrastrutture ferroviarie in Austria o in Ungheria, dove loro sono ben posizionati».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©