Appalti

Accudire gli animali «confiscati» e non affidati a enti o associazioni spetta al Comune

di Federico Gavioli

La Corte di cassazione, con la sentenza n. 12104/2019, ha affermato che gli animali oggetto di confisca e sequestro sono affidati agli enti o alle associazioni che ne facciano richiesta e che se nessun ente o associazione ne richiede l'affidamento o offra adeguate garanzie, dopo la confisca, il Comune è obbligato a far fronte al mantenimento degli animali, in qualità di ente che ha una posizione di garanzia rispetto al benessere degli animali presenti sul territorio.

Il caso
Un imprenditore ha proposto ricorso per cassazione contro la sentenza emessa nei suoi confronti dal Tribunale con la quale è stato condannato, per il reato di previsto dall'articolo 727 comma 2 del codice penale, alla pena di 8.000,00 euro, di ammenda con la confisca dei cavalli in sequestro. Avverso la sentenza sfavorevole l'imprenditore è ricorso in Cassazione con una serie articolata di motivazioni.

La sentenza della Cassazione
Il Tribunale ha argomentato in maniera logica e coerente i risultati del materiale probatorio e in proposito osserva che ai fini della configurabilità del reato è sufficiente anche una sola condotta dolosa o colposa idonea a produrre sofferenze all'animale. La prova si fonda non solo sulle condizioni dello stato dei luoghi, e in particolare dei box in cui erano ristretti i cavalli, ma anche sulle dichiarazioni di testi qualificati, quali i funzionari della Azienda sanitaria locale e sui rilievi fotografici eseguiti. Dalla ricostruzione dei fatti svolta dal giudice del merito emergono carenze ambientali, ristrettezza dei luoghi e modalità di chiusura dei box che non consentivano nemmeno uno spazio adeguato antistante per la necessaria movimentazione quotidiana degli animali.
I giudici di legittimità, hanno constatato non solo le condizioni ambientali di estrema ristrettezza ma la carenza delle condizioni igieniche per uno stallone, stante la significativa presenza di escrementi nel box; mentre per la puledra è stata rilevata la estrema magrezza con il ridotto sviluppo della massa muscolare.
Per quanto riguarda uno dei motivi di ricorso, i giudici di legittimità evidenziano che è manifestamente infondata la censura relativa alla confisca, in quanto l'articolo 19-quater del codice di procedura penale dispone, che gli animali oggetto di confisca e sequestro sono affidati ad enti o associazioni che ne facciano richiesta, individuati con decreto del Ministero della salute. Inoltre stabiliscono che «ove nessun ente o associazione faccia richiesta di affidamento od offra adeguate garanzie l'obbligo di far fronte al loro mantenimento grava, dopo la confisca, sul Comune in quanto ente che vanta una posizione di garanzia rispetto al benessere degli animali presenti sul territorio». La Cassazione ha quindi dichiarato il ricorso inammissibile e ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali.

La sentenza della Corte di cassazione penale n. 12104/2019

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