Appalti

Ascopiave, Alperia-Dolomiti per il big del Nord Est

Esportare il modello del Trentino Alto-Adige per fare del Triveneto la Regione più smart d'Italia. Con un obiettivo di medio termine: creare un campione regionale del Nord Est, che mettendo in rete le attività di vendita delle varie multiutility locali consoliderà 2 milioni di clienti e un Ebitda superiore a 150 milioni. È questo, come anticipato da Radiocor, il piano per il riassetto di Ascopiave al quale stanno lavorando congiuntamente Alperia e Dolomiti Energia, operatori energetici leader rispettivamente in Alto Adige e in Trentino e controllati dalle amministrazioni locali. Una proposta dall'architettura “aperta” – sottolinea l'ad di Alperia, Johann Wohlfarter - anche ad altri operatori del Veneto, a partire da Aim Vicenza e Agsm Verona, il cui eventuale apporto, sarebbe importante per far sì che il nuovo soggetto «grazie a una scala competitiva, diventi la piattaforma per sviluppare in modo efficiente soluzioni smart integrate sul territorio». In altre parole, aggiunge il manager, «vogliamo costruire un operatore dinamico e vincente, superando i limiti delle attuali realtà locali ma senza imporre nulla: significa passare dalla dimensione provinciale a quella regionale per creare valore a favore di cittadini e azionisti».

Tecnicamente come potrebbe essere strutturata l'operazione? Alcuni aspetti restano da definire, ma lo schema sul quale sta lavorando l'advisor Bnp, insieme a Wohlfarter e al direttore strategia Paolo Vanoni – prevede la costituzione di due newco. Una controllata da Alperia e Dolomiti (in cui accogliere eventualmente anche Vicenza e Verona), dove fare confluire i 700mila clienti Ascopave. Un’altra newco, invece, potrebbe essere dedicata alle nuove infrastrutture da realizzare nel Triveneto e dunque illuminazione pubblica, mobilità elettrica, fibra ottica super veloce, sistemi di sicurezza, internet of things, teleriscaldamento ed efficienza energetica. In questa società, Ascopiave potrebbe avere la maggioranza, investendo i proventi derivanti dalla vendita dei clienti – condicio sine qua non del riassetto gestito dagli advisor Rothschild e BonelliErede: certo, non punterebbe (come auspica) sulla rete gas ma comunque su un business dall'Ebitda altamente prevedibile e senza rischi di Antitrust.

Negli ultimi due anni, in Veneto, Alperia ha già rilevato la Esco Bartucci e il 70% di Sum, società che faceva riferimento diretto alle Confindustrie territoriali. Ora, in tandem con Dolomiti Energia, tenta dunque la carta Ascopiave, un dossier su cui si stanno muovendo tutti i big del settore. Da A2A, che ha siglato una lettera d'intenti non vincolante proprio con Vicenza e Verona, a Edison per arrivare a Eni. Tutti soggetti che potrebbero avere una potenza di fuoco superiore a quella della cordata formata da Alperia e Dolomiti, che tuttavia «può mettere sul piatto un Dna vincente, in cui i clienti finali sono asset fondamentali e legati al territorio su cui fare ricadere tutti i benefici possibili, in termini di infrastrutture, digitalizzazione ed efficienza energetica», conclude Wohlfarter.

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