Appalti

Servizi idrici colabrodo, il ministero corre ai ripari con un piano straordinario da 250 milioni

di Amedeo Di Filippo

Italia è al primo posto nell'Ue per i prelievi di acqua a uso potabile, ma poco meno della metà del volume di acqua prelevata alla fonte non raggiunge gli utenti finali a causa delle dispersioni idriche dalle reti di adduzione e distribuzione. Sono tra i principali risultati messi in evidenza dall'Istat nelle statistiche sull'acqua pubblicate in occasione della Giornata mondiale Omu dell'acqua, celebrata il 22 marzo. Quasi a compensazione, nella Gazzetta Ufficiale del 20 marzo il Mit ha comunicato l'adozione del Piano straordinario per la realizzazione di interventi nel settore idrico.

I dati Istat
L'Istituto di statistica ha pubblicato un focus tematico che, attraverso un approccio multi-fonte, presenta i risultati provenienti da diverse indagini ed elaborazioni, offrendo una lettura integrata del fenomeno con riferimento agli aspetti legati sia al territorio sia alla popolazione. Tra i risultati più eclatanti, il fatto che il volume di acqua giornaliero pro capite è il più alto nell'Unione europea (428 litri), ma poco meno della metà (47,9%) non raggiunge gli utenti finali a causa delle dispersioni di rete. Per giunta, il 10,4% di famiglie italiane lamentano irregolarità nel servizio di erogazione dell'acqua nelle loro abitazioni, con punte che toccano il 39,6% in Calabria e il 29,3% in Sicilia. Di gran lunga migliore la situazione nel Nord-ovest (3,3%) e nel Nord-est (2,5%) mentre al Centro soltanto una famiglia su dieci dichiara che il servizio di erogazione è irregolare.
Le famiglie che non bevono l'acqua di rubinetto rappresentano una quota considerevole, nonostante il grado di fiducia mostri un miglioramento progressivo ma altalenante. La percentuale passa dal 40,1% del 2002 al 29,0% del 2018, con notevoli le differenze territoriali. L'Umbria è in testa per il consumo di acqua minerale (71%), seguita dalle Isole (69%) e dal Sud (55,8%). Medaglia d'oro al Trentino-Alto Adige, che registra il valore più basso (43,7%). La spesa per acqua minerale risulta aumentata dell'11,1% rispetto al 2016. In aumento anche le spese familiari per la fornitura di acqua alle abitazioni (+11,8%).
Sono 11 i Comuni capoluogo di Provincia/Città metropolitana interessati nel 2017 da misure di razionamento nella distribuzione dell'acqua per uso civile, tutti ubicati nel Mezzogiorno a eccezione di Latina; Cosenza e Trapani sono le città che hanno subito i maggiori disagi.

Il piano straordinario
È pura combinazione se, quasi in contemporanea con la diffusione dello studio Istat, sulla Gazzetta del 20 marzo il Mit ha comunicato l'adozione del piano straordinario per la realizzazione di interventi nel settore idrico. Il piano nazionale è stato previsto dalla legge di bilancio 205/2017 che ne ha rinviato l'adozione a Dpcm, con lo scopo di programmare e realizzare gli interventi necessari alla mitigazione dei danni connessi al fenomeno della siccità e promuovere il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche. È articolato in due sezioni: «acquedotti» e «invasi».
Il lungimirante legislatore del 2017 ha impegnato il Mit, nelle more della definizione del piano nazionale, ad adottarne uno straordinario per la realizzazione degli interventi urgenti in stato di progettazione definitiva, con priorità per quelli con progettazione esecutiva, riguardanti gli invasi multiobiettivo e il risparmio di acqua negli usi agricoli e civili. Il piano approvato contiene 30 interventi, per un importo complessivo di quasi 250 milioni di euro. Spetterà al Mit procedere alla sottoscrizione delle convenzioni con i soggetti realizzatori, destinate a disciplinare condizioni, modalità e termini per la realizzazione degli interventi.
Il monitoraggio sarà effettuato tramite la Banca dati delle Pa, alla quale i soggetti gestori sono tenuti a comunicare i dati e le informazioni riguardanti la progettazione e l'esecuzione degli interventi. I casi di inerzia e inadempimento sono segnalati dal Mit – per gli invasi – e dall'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico – per gli acquedotti – al Presidente del Consiglio dei ministri il quale nomina, previa diffida, il segretario generale dell'Autorità di distretto quale commissario straordinario di governo, col compito di esercitare i poteri sostitutivi di programmazione e realizzazione degli interventi, definire le modalità di intervento e operare in via sostitutiva per la realizzazione degli interventi previsti nel Piano in mancanza del gestore legittimato a operare.

I dati dell'Istat

Il piano straordinario del Mit

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