Appalti

Mm diventa la multiservice di Milano

Nei progetti del Comune di Milano, la partecipata Mm è destinata a diventare il braccio operativo dell’amministrazione, una vera e propria multiservice . Dopo aver aggiunto la gestione delle case popolari al servizio idrico e all’ingegneria, ora ha nel portafoglio delle attività la manutenzione straordinaria degli impianti sportivi, la riqualificazione del sito dell’Expo per quanto riguarda la parte relativa allo Human Technopole e i rifacimenti delle scuole. Presto entrerà anche la manutenzione straordinaria del patrimonio dei mercati generali. Rimarrà una società con affidamenti in house, come consentito dall’Unione europea per i servizi pubblici.

È con questa prospettiva che Mm si prepara tra poche settimane al cambio di cda, con il probabile arrivo di Alessandro Russo come presidente (dopo l’esperienza ai vertici di Cap holding, il gestore dell’acqua nel territorio della provincia di Milano e di altre aree lombarde). Ci sono 22 candidati per il cambio del consiglio di amministrazione. Tra i nomi più noti ci sono, oltre a Russo, quello di Pierfrancesco Barletta, manager con esperienza nel pubblico e nel privato e già alla guida di Milano Sport, e Franco D’Alfonso, oggi consigliere comunale nella lista Sala. Quest’ultimo sembra già indirizzato verso Sogemi, la società dei mercati generali.

L’arrivo di Russo come presidente è dato per scontato e risulta gradito ad una fetta del Partito democratico cittadino, riuscendo così a mettere d’accordo i vertici di Palazzo Marino e una parte del partito di maggioranza nell’amministrazione. Russo è anche vicepresidente di Utilitalia. Negli ultimi mesi ha usato toni duri contro l’ipotesi di riforma del settore idrico ipotizzata dalla parlamentare pentastellata Daga, in buona compagnia delle principali società idriche italiane. Da presidente di Cap sosteneva la fusione tra le due società dell’acqua milanese (Mm e Cap appunto). Per quanto complessa, la società quest’anno chiude con il miglior bilancio della sua storia. I ricavi sono 250 milioni e l’utile netto è di 31 milioni. Il mol è cresciuto del 25% rispetto al 2017 (96 milioni). È ancora l’idrico ad assicurare i risultati: rappresenta l’88% del mol. Cresce tuttavia la progettazione ingegneristica del 10%. L’esercizio porta la firma del dg Stefano Cetti (con il presidente uscente Davide Corritore, destinato a entrare come vicepresidente nella Sea, società aeroportuale di Linate e Malpensa).

In Mm ci sono 31 milioni di riserve - grazie al fatto che il Comune non ha mai chiesto dividendi negli ultimi 10 anni - e 213 milioni di patrimonio netto grazie al conferimento degli immobili. Tra gli esperimenti da portare avanti, che rimangono in eredità per il prossimo cda, c’è la “geotermia cittadina”. In via Salemi si sta tentando l’utilizzo dell’acqua di falda per riscaldare le case popolari. Il progetto, che dovrebbe dare risultati definitivi tra un paio di anni, è portato avanti con A2a, con un investimento di 7 milioni.

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