Appalti

Consip, maxi-gara da 2,4 miliardi per l’energia della Pa

La premessa è nota: le pubbliche amministrazioni sono tra i principali consumatori di energia e il costo della bolletta è una voce importante dei bilanci che va ridotta. Non a caso, gli ultimi dati disponibili (2018) sull’esborso sostenuto per approvvigionarsi energeticamente parlano di 8,9 miliardi di euro, di cui 5,4 miliardi destinati solo alle commodity, dall’elettricità (che, da sola, comporta una spesa di quasi 2,8 miliardi) al gas (1,4 miliardi), fino al gasolio da riscaldamento (380 milioni). Ecco perché Consip, la società controllata dal Mef, ha bandito due gare che insieme valgono 2,4 miliardi di euro per rinnovare l’offerta energetica alle pubbliche amministrazioni di tutta Italia e per abbassare i costi. Con un risparmio medio stimato di circa il 15% rispetto ai prezzi medi di acquisto della Pa. In ballo ci sono 19 terawattora di energia, la quasi totalità della domanda pubblica italiana annuale di elettricità.

«Le iniziative di efficienza energetica che Consip sta realizzando - spiega al Sole 24 Ore l’ad di Consip, Cristiano Cannarsa - rappresentano per le amministrazioni un modo concreto di investire per ridurre la spesa corrente, rispettando i vincoli di bilancio, e per le imprese una prospettiva di ritorno economico per l’investimento in innovazione tecnologica. Sono, quindi, il perfetto paradigma del ruolo che Consip, in quanto centrale acquisti nazionale, deve svolgere: conciliare le esigenze di razionalizzazione della spesa con quelle di valorizzazione dell’innovazione che viene dal mercato».

I bandi rinviano a due diversi tasselli: la convenzione “Energia elettrica 17” che consente alle amministrazioni di scegliere tra fornitura a prezzo fisso (per una durata di 18 mesi) o a tariffa variabile (aggiornata mensilmente in base ai prezzi rilevati nella Borsa elettrica italiana); l’accordo quadro riservato agli enti che non riuscissero ad aderire alla convenzione Consip perché sono valutati come rischiosi dagli operatori economici sotto il profilo dell’affidabilità dei pagamenti o perché non possono procedere all’acquisto per esaurimento della disponibilità.

La convenzione è suddivisa in 17 lotti geografici, l’ultimo dei quali, denominato “Italia”, è riservato alle Pa che hanno diversi punti di prelievo dislocati sul territorio e consumi rilevanti in modo da poter gestire la fornitura con un unico contratto. L’accordo quadro, invece, rappresenta un’alternativa rispetto al servizio di salvaguardia che, fa notare la stessa Consip, comporta un notevole aggravio economico.

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