Appalti

Arera, bonus automatico sulla luce alle famiglie in difficoltà

Un automatismo per consentire a 1,4 milioni di nuclei familiari in difficoltà economiche di accedere alle agevolazioni sulle bollette di energia elettrica e gas. Queste famiglie ne hanno diritto, ma non ne sono consapevoli oppure hanno difficoltà a espletare le procedure per la richiesta. Su 2,2 milioni di famiglie che hanno requisiti di reddito per accedere ai bonus, solo 800 mila (il 36%) ne beneficiano effettivamente. Per questo motivo Stefano Besseghini, presidente dell’Arera, autorità per l’energia, acqua e rifiuti, nella sua prima relazione annuale ha sollecitato l’adozione di una norma (richiesta in verità già inserita in una segnalazione al Parlamento) affinchè l’accesso ai bonus sia reso automatico consentendo lo scambio informativo tra «la banca dati Inps e quella del Sistema informativo integrato». Il discorso di Besseghini riflette un approccio dell’Autorità che torna alle origini della legge istitutiva, riportando al centro dell’attività la tutela del consumatore e la qualità del servizio.

Il consumatore è in prima linea anche nella vicenda del «superamento del meccanismo di tutela di prezzo per il segmento retail del mercato». È la cosiddetta maggior tutela, ovvero le bollette con le condizioni stabilite dall’Autorità, che verrà abolita da luglio 2020. Besseghini mette in guardia sul fatto che a quella data si arriverà impreparati. «Potrebbe presentarsi una situazione non ottimale», ha chiosato il presidente, che però non vuole un altro rinvio perchè «rappresenterebbe un elemento di incertezza». Anche se da luglio prossimo, il rischio è ritrovarsi con un mercato «strutturalmente non in grado di offrire i previsti vantaggi».

Seconodo Besseghini è la direttiva europea sul Clean Energy Package a richiedere il superamento della tutela, anche se nei fatti non è esattamente così. E lancia la sua proposta: avviare una consultazione da settembre, per definire un sistema di salvaguardia (oggi esistente solo per le imprese, in cui l’Acquirente unico mette all’asta i clienti che non hanno un fornitore) anche per i piccoli utenti. Secondo le stime, nel 2020 potrebbero essere 19 milioni i consumatori che ancora non hanno optato per il libero mercato. Che ne sarà di loro? La legge sulla concorrenza prevede che il ministero dello Sviluppo Economico emetta un decreto per stabilire come regolarsi. L’Arera sembra portarsi avanti per definire una delibera che poi potrebbe essere in qualche modo traslata nel decreto. La consultazione avrà come obiettivo la definizione «degli aspetti di dettaglio delle modalità di implementazione come gli aspetti regolatori a garanzia degli esiti concorrenziali delle procedure e i requisiti per l’affidabilità degli esercenti la salvaguardia». Sembra affiorare un sistema di aste anche per i clienti retail, anche perchè per Besseghini la «salvaguardia dovrà essere residuale» e avere «natura temporanea». Quello che non è chiaro è se la procedura competitiva varrà solo per chi non ha scelto il fornitore o anche per chi lo ha perso perchè è fallito, come accaduto varie volte in passato. A questo proposito il presidente ha lanciato un monito sulla necessità di «aumentare il tasso di concentrazione» del mercato degli operatori che vendono energia (inclusi i reseller), saliti a 638. Troppi e in molti casi si tratta di «varietà di soggetti dediti a pratiche commerciali aggressive, quando non scorrette».

Restando in tema di energia elettrica e gas, il presidente ha ricordato la transizione energetica in atto, nella quale saranno protagoniste le fonti rinnovabili, anche se «è generalmente condiviso che il gas sia un ineludibile vettore di transizione». In tema di trasporto del gas, per l’Autorità è cruciale «superare le barriere esistenti per allineare stabilmente il prezzo del mercato italiano con quelle delle Borse europee, promuovendo corrispettivi di trasporto più efficienti e rispondenti ai costi». In merito alle gare per la distribuzione di gas - su 170 solo due sono partite - Besseghini propone di valutare l’opportunità di estendere la durata delle concessioni, oggi prevista in 12 anni. Per il mercato della capacità nell’energia elettrica, cruciale per sostenere la transizione, dopo la firma del decreto dal Mise, l’Autorità si ripromette di procedere in fretta per emanare i provvedimenti che disciplineranno le gare.

I rifiuti sono una competenza acquisita da poco più di un anno. Obiettivo dell’Autorità è «promuovere un quadro certo per la gestione del ciclo dei rifiuti» per «definire i criteri con i quali passare dalla tassa alla tariffa che abbia una natura di corrispettivo per la raccolta, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti». Il presidente ha ricordato come la regolazione nel settore sarà basate anche «sulla pubblicazione dei dati di performance anche dei gestori anche in ottica comparativa». Per il componente del collegio Stefano Saglia, la situazione dei rifiuti a Roma «è a un punto di non ritorno». Nel comparto idrico l’azione regolatoria ha prodotto «un rilevante incremento degli investimenti» arrivati a circa 3 miliardi nel 2018. L’Autorità ha sostenuto gli investimenti con una componente in tariffa che anticipa ricavi pari ai fondi da investire. Purtroppo, però, è emerso che questo «ha portato alcuni operatori a impiegare le nuove risorse per garantire maggiori dividendi agli azionisti».

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