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Roma tratta con Stoccolma per l’invio dei rifiuti

Dopo un fine settimana di polemica tra Comune di Roma (a guida M5S) e Regione Lazio (a guida Pd), ieri è entrata a regime l’ordinanza firmata venerdì dal governatore Nicola Zingaretti, per risolvere nell’immediato l’emergenza rifiuti. Gli impianti della regione “precettati” hanno incominciato a ricevere a pieno regime la spazzatura proveniente dalla capitale. Una valvola di sfogo che dovrebbe permettere ad Ama (l’azienda di igiene urbana al 100% del Comune di Roma) di raccogliere i cumuli di rifiuti vicino ai cassonetti. Anche se Ama ha fatto sapere che al momento non è possibile assicurare la totale rimozione dei rifiuti entro sette giorni (come chiesto perentoriamente dalla Regione), visto che l’ordinanza regionale, con la programmazione sugli impianti, è diventata effettivamente operativa solo ieri. Ama ha comunque completato, come da cronoprogramma, la pulizia dei siti sensibili e ha posizionato 390 cassonetti (contro i 300 previsti dall’ordinanza).

Allo stesso tempo si sta elaborando una soluzione tampone più a medio termine: l’invio dei rifiuti all’estero per un periodo abbastanza lungo (si spera 3 anni). Già è avviata una trattativa con Stoccolma. A proporre l’invio dei rifuti di Roma all’estero, come soluzione «tampone», è stato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa (vicino ai 5 stelle), che oggi vedrà in un vertice Regione e Comune. Da una parte la misura consentirebbe a Roma di uscire dal vincolo delle intese con le altre regioni italiane, sempre meno disposte ad accogliere la spazzatura di Roma (e solo con contratti di pochi mesi). Così il Campidoglio avrebbe tempo sufficiente per programmare la costruzione dei nuovi impianti (nell’ottica del Comune a guida 5 stile, e anche del ministero, soprattutto impianti di compostaggio e di riciclo-riuso) ed evitare le periodiche crisi dei rifiuti.

Ieri 8 camion dell’Ama (circa 300 tonnellate) hanno conferito nell’impianto Saf di Colfelice in provincia di Frosinone. Altri 5 sono arrivati all’impianto di Ecologia Viterbo (150 tonnellate). Due poi hanno lasciato i propri rifiuti (circa 60 tonnellate) alla Csa di Castelforte (Latina), mentre 9 camion (circa 260 tonnellate) sono arrivati all’impianto di Porcarelli a Roma.

Ben 240 tonnellate (10 camion) sono arrivati anche alla Rida Ambiente di Aprilia (Latina), l’azienda davanti a cui si era presentata sabato e domenica scorsa la sindaca Virginia Raggi (con tanto di polemica sul «cancello sbagliato»), lamentandone la chiusura nonostante l’ordinanza della Regione. Dalla Rida fanno sapere che questa settimana riceveranno da Roma 450 tonnellate in più (il 25% oltre il normale), mentre per quella successiva aspetteranno la programmazione. Nel complesso, questa settimana gli impianti della regione metteranno a disposizione 19.300 tonnellate, contro le 18.100 ordinarie.

Intanto Raggi nel pomeriggio ha siglato un patto con Ama e i sindacati per una Cabina di regia permanente per il decoro. Ma soprattutto la sindaca ha incassato il sostegno del leader dei 5 stelle Luigi Di Maio, dopo giorni in cui si è parlato di freddezza dei vertici del movimento verso la prima cittadina: «Lo sport più praticato dai giornali è il tiro a Virginia - ha scritto su Fb Di Maio - ma il M5s e Raggi sono un corpo unico e un corpo estraneo per quel sistema che in passato si è permesso di lucrare sulla pelle dei romani. Noi siamo con te».

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