Appalti

Concessioni autostradali, a breve le decisioni su revisione e revoca Aspi

di Giorgio Santilli

Accelera il dossier di governo sui concessionari autostradali: le decisioni arriveranno con tutta probabilità nel giro di qualche giorno sul doppio versante della revisione del modello di concessione e del procedimento di revoca della concessione ad Aspi, in seguito al crollo di Ponte Morandi. Entrambi i versanti sono coordinati direttamente dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che in questi giorni si è a lungo confrontato con la titolare della materia, la ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli. Sulla doppia partita pesano anche i crolli di queste ore, le iniziative della magistratura che vuole verificare se vi sia stata carenza di manutenzione delle strutture, le tensioni che hanno riguardato anche direttamente il rapporto fra governo e concessionari. Ieri mattina, per esempio, c’è stata al ministero delle Infrastrutture una tesissima riunione fra De Micheli e una rappresentanza di Aspi, duramente rimproverata della chiusura della A26 che stava provocando pesanti disagi alla circolazione e un isolamento della Liguria. Tempo un paio di ore - dopo la rampogna della ministra - e la tratta autostradale è stata riaperta al traffico.

Ma la partita è più ampia e sembra superata lo schema iniziale che voleva M5s contro i concessionari a prescindere e il Pd su una posizione più equilibrata. Ieri i Dem liguri erano furiosi: «Se Aspi non riesce a gestire il servizio, lasci». C’è da aspettarsi nelle prossime ore che si andrà a una revisione profonda delle regole delle concessioni per approdare a un modello unico molto vicino a quello proposto dall’Autorità di regolazione dei trasporti. Metodo tariffario uguale per tutti che premi chi investe davvero e penalizza chi rinvia lavori e manutenzioni.

Quanto alle revoche, resta il tema degli indennizzi che dovranno essere pagati qualora non si riesca a dimostrare la responsabilità di Aspi nel crollo del Morandi o comunque a non farla valere per un pieno recesso. Partita intricata e complessa, lo sa bene il governo.

Intanto, in fatto di allargamento della sfera pubblica si comincia a ipotizzare che anche per la Roma-Latina, infrastruttura messa a gara da anni senza riuscire ad arrivare in fondo, si abbandoni l’ipotesi della gestione privata.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©