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Liguria, autostrade a singhiozzo - Genova rivive l’incubo Morandi

A diciotto mesi dal crollo del viadotto Morandi sul Polcevera, Genova, il suo porto e la Liguria sono di nuovo in una situazione di emergenza per la viabilità autostradale, con la A6 ferma per il cedimento, a causa di una frana dovuta al maltempo, del viadotto Madonna del monte e per la chiusura, con lo scopo di verificarne l’ammaloramento, di altri due viadotti sulla A26: Fado Nord e Pecetti Sud. Su questi ha acceso un faro la procura di Genova che ha spinto Autostrade per l’Italia a chiudere, lunedì sera, un’ampio tratto della A26, tra l’allacciamento con la A10 e lo svincolo di Masone. E con lo stop sulla A26, il porto di Genova ha visto calare immediatamente il traffico merci in entrata del 30%.

La situazione è poi migliorata nella mattinata di ieri, con il ripristino della circolazione (grazie al bypass dei due ponti sotto osservazione) su una carreggiata della A26, con una sola corsia per senso di marcia. Ma si tratta comunque di una situazione critica, sia per lo scalo di Genova che per quello di Savona. Anche perché nel porto della Lanterna arrivano circa 4mila camion al giorno (e altrettanti ne escono) e in quello di Savona ne giungono quotidianamente mille (e mille escono).

A sottolineare la difficoltà del momento è Paolo Signorini, presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale. Con l’interdizione totale sia sulla A6 che sulla A26, spiega, «il porto di Genova ha ricevuto il 30% di merci in meno. Ci sono, inoltre, una serie di situazioni che bloccano il traffico». Se, da un lato, infatti, la A26, per una parte della giornata di ieri, non ha alimentato il porto e ora consente una circolazione lenta e solo su una corsia, sottolinea Signorini, «si registrano anche significativi tappi sulla A7, in particolare in prossimità di Busalla, dove ci sono aree di cantiere. Come tempi di percorrenza per il porto, noi stimiamo dai tre quarti d’ora a un’ora e mezza in più in arrivo, rispetto alla tempistica consueta. Ovviamente è tutto in evoluzione».

Con il parziale riavvio della A26, aggiunge Signorini, «bisogna comunque capire con che tempi si riuscirà a far defluire i camion sia a salire che a scendere. Anche perché, con l’apertura di una corsia per senso di marcia, ci saranno ovviamente grandi rallentamenti».

Signorini ritiene che «i porti di Genova e Savona non si siano mai trovati in una situazione così drammatica. Veniamo da un anno difficile con il crollo del Morandi , che però è stato un evento a cui abbiamo reagito aprendo diverse soluzioni gestionali e infrastrutturali; adesso, in 80 ore, ci siamo trovati, rispetto alle tre grandi autostrade che legano i porti di Genova e Savona con il Nord, con due interdette e chiuse e la terza, la più vecchia di tutte (la A7), a sopportare tutto il traffico del sistema portuale. E deve essere chiaro che la Milano-Serravalle non può da sola reggere i volumi di traffico di Genova e Savona. Ricordiamoci che noi serviamo il 65% del commercio extra Ue della Lombardia, l’82% del commercio extra Ue del Piemonte».

Nella concitata giornata di ieri, è intervenuto sulla vicenda anche il procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi, il quale ha spiegato i motivi per cui la Procura ha sollecitato un intervento di Aspi sui viadotti della A26. «Noi – ha detto Cozzi - non abbiamo preso un provvedimento avventato, ma tempestivo, che non poteva essere procrastinato. I nostri consulenti hanno rilevato un grave stato di degrado, che consisteva in una mancanza di cemento e che imponeva un controllo di sicurezza immediato per pericolo di rovina».

Il Governatore della Liguria, Giovanni Toti, da parte sua, ha annunciato di aver chiesto che «le istituzioni locali possano avvalersi di un advisor tecnico terzo, rispetto a Mit e concessionari, per conoscere la situazione dei viadotti». Intanto il sindaco di Genova, Marco Bucci, ha disposto l’utilizzo gratuito dell’intera rete urbana di trasporto pubblico per i cittadini, fino alla cessazione dell'emergenza per la A26. Per oggi, intanto, è prevista una nuova allerta metorologica arancione su parte della Liguria.

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