Appalti

Tpl, alle Regioni 2,2 miliardi per l'acquisto di bus ecologici

di Daniela Casciola

Stanziati a favore delle Regioni 2,2 miliardi di euro per l'acquisto di nuovi bus ecologici adibiti al trasporto pubblico locale e alle relative infrastrutture, sulla base delle disposizioni del Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile. Lo ha comunicato il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti annunciando la firma del decreto interministeriale che indica il riparto dei fondi con le tabelle di assegnazione. Altri 400 milioni saranno destinati a breve direttamente alle «città assediate dalle polveri fini» ha commentato la ministra Paola De Micheli.

Il Piano punta al rinnovo dei parco autobus adibiti al trasporto pubblico locale con mezzi meno inquinanti (elettrici, a metano o a idrogeno) e più moderni. In media attualmente in Italia gli autobus usati hanno circa 11,4 anni, a fronte dell'età media europea di circa 7,5 anni. L'obiettivo del Piano è dunque quello di ridurre la vetustità di queste vetture, di promuovere il miglioramento della qualità dell'aria, ricorrendo a tecnologie innovative in linea con gli accordi internazionali e con le disposizioni normative della Unione Europea, nonché di rilanciare la filiera industriale di produzione di autobus. Per queste finalità è previsto uno stanziamento statale complessivo di 3,7 miliardi di euro che si sviluppa su un arco temporale di quindici anni nel periodo dal 2019 al 2033.

Nel decreto appena firmato, oltre alle modalità di erogazione e ai vincoli di destinazione, sono riportate anche le diverse graduatorie, sia relative all'attribuzione dei punteggi e all'assegnazione delle risorse applicando gli indicatori previsti dal Dpcm, che quelle relative alle regioni del centro Nord e del Sud, per tenere conto nell'assegnazione delle risorse del criterio di proporzionalità rispetto alla popolazione residente nelle Regioni del Sud, previsto dall'articolo 7-bis del decreto legge 243/2016 convertito dalla legge 18/2017 e della modalità attuativa dello stesso di cui al Dpcm 7 agosto 2017.

Lo stanziamento prevede, inoltre, che alle regioni del Sud sia destinato circa il 35% delle risorse stanziate. Viene anche stabilito che le risorse assegnate nel primo triennio, sino al 50% del contributo concesso, possano essere destinate alla realizzazione della rete infrastrutturale per l'alimentazione alternativa (ad esempio, metano, idrogeno, elettrica).

Le tabelle di ripartizione

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