Appalti

A2A firma accordo con Aeb e cresce anche in Brianza

A2A chiude un’altra partnership in Lombardia, Regione in cui nel corso degli ultimi sei anni ha praticamente messo in rete tutte le province e le principali multiutility. Come anticipato da Radiocor Il Sole 24 Ore, il gruppo presieduto da Giovanni Valotti ha raggiunto un accordo quadro con Ambiente Energia Brianza (Aeb), che ricalca di fatto il modello della Multiutitility dei Territori, già sviluppato attorno ad Acsm-Agam.
Aeb fa riferimento principalmente al Comune di Seregno e, con un Ebitda di circa 35 milioni, è la principale realtà della Brianza. I negoziati con A2A, assistita da Pwc come advisor finanziario e industriale e da Gop come consulente legale, proseguivano da metà ottobre e proprio nel week end è stata trovata la quadratura finale, formalizzata dai consigli di amministrazione di A2A e della controllata Unareti; il board di Aeb, con il dossier all’esame, era ancora in corso nella serata di ieri.

Manovre
La società guidata da Valerio Camerano conferirà in Aeb la controllata attiva nell’illuminazione pubblica a livello di gruppo e alcune reti gas delle provincie di Milano e Bergamo: in cambio, in base a una valorizzazione della stessa Aeb di oltre 300 milioni, riceverà una partecipazione pari a un terzo del capitale. Cosa che le permetterà di consolidare i margini e la posizione finanziaria netta della società brianzola, che al momento è positiva. Aeb, dal canto suo, a fronte di una maggioranza azionaria che resterà pubblica (con relative prerogative di governance), potrà espandere il proprio raggio d’azione a business nuovi come quello dell’illuminazione pubblica intelligente e rafforzarsi in settori già presidiati come le reti gas, l’ambiente e i clienti finali energy grazie al know how e al supporto di A2A.

I tempi dell'operazione
Dopo l’accordo vincolante annunciato ieri, i tempi dell’operazione prevedono alcune settimane di due diligence e il successivo ok da parte dei consigli comunali dei soci pubblici di Aeb e dell’assemblea di quest’ultima. Poi, una volta ottenuto anche il via libera dell’Antitrust, si potrà arrivare alla firma definitiva, comunque entro il primo semestre.
Intanto A2A prosegue il negoziato sul fronte veneto, cioè quello di Verona e Vicenza. Anche in questo caso lo schema che verrà discusso prevede l’apporto di asset in cambio di una quota di minoranza ma la fase di costruzione dell’operazione è in una fase più preliminare e qualche risultato concreto si potrebbe vedere alla fine di febbraio. L’obiettivo, come sottolineato dal presidente Valotti in una recente intervista a Il Sole 24 Ore è quello di fare della nuova entità derivante dalla fusione tra Verona e Vicenza (in cui A2A potrebbe avere una minoranza qualificata), il secondo grande polo del Nord, che potrà ulteriormente espandersi nelle aree del Triveneto, nonché la quinta multiutility a livello nazionale dopo la stessa A2A, Hera, Iren e Acea.

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