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Coronavirus/5 - Arera, ipotesi rinvio dei termini di attuazione del nuovo sistema tariffario

di Giuseppe Debenedetto

L'emergenza Coronavirus impone lo slittamento dei termini previsti per l'entrata in vigore del nuovo metodo tariffario Tari predisposto dall'Autorità per l'energia, le reti e l'ambiente (Arera) con le delibere n. 443/2019. Così Arera ha reso noto che «sta valutando ipotesi di rinvio delle scadenze fissate che garantiscano un ordinato processo di recepimento del processo di regolazione e, più in generale, l'esigenza di rinviare altre scadenze per adempimenti previsti dalla regolazione».

Com'è noto il nuovo sistema tariffario predisposto dall'Arera sta causando notevoli difficoltà ai Comuni, dovute alla complessità della nuova disciplina e ai diversi dubbi interpretativi emersi sulla sua attuazione. Tra le questioni procedurali, ad esempio, non è del tutto pacifica l'individuazione delle autorità territorialmente competenti (peraltro non presenti in tutte le Regioni), alle quali Arera attribuisce competenze specifiche sia sul contenuto che sulla validazione dei piani finanziari. Per queste ragioni era stato chiesto un rinvio al 2021 del nuovo metodo tariffario, ma l'auspicato intervento normativo non è stato adottato.

L'Ifel (fondazione dell'Anci) con un dossier del 2 marzo scorso ha approfondito i diversi aspetti del nuovo sistema tariffario, tra cui la perimetrazione del servizio, i compiti attribuiti ai vari soggetti (gestore, Comune, ente territorialmente competente e Arera), l'articolazione dei costi in parte fissa e variabile, i nuovi parametri di regolazione, la quantificazione dei Carc e dei crediti non riscossi, le problematiche di calcolo del conguaglio, il limite alla crescita tariffaria annuale, eccetera (si veda Il Quotidiano degli enti locali e della Pa del 4 marzo). Nella circostanza l'Ifel ha tra l'altro chiarito che l'Arera, alla quale spetta l'approvazione finale dei piani finanziari, non potrà comunque procedere all'eventuale annullamento ma potrà intervenire con richiesta di informazioni o prescrizioni da considerare nel Pef successivo.

La stessa Arera, con la deliberazione del 3 marzo scorso (si veda Il Quotidiano degli enti locali e della Pa del 6 marzo) , ha messo mano a un pacchetto di semplificazioni sulla procedura dei piani finanziari, evidenziando che le eventuali richieste di modifica non bloccheranno le nuove tariffe ma terranno conto delle scelte assunte dall'ente territorialmente competente e delle misure necessarie a garantire la sostenibilità economica della gestione (si veda Il Quotidiano degli enti locali e della Pa del 6 marzo).

Ora con il comunicato dell'11 marzo, l'Arera prende atto dell'emergenza coronavirus rendendosi disponibile a valutare ipotesi di rinvio delle scadenze previste per l'entrata in vigore del nuovo sistema tariffario.

Ifel, con un comunicato della stessa data, si auspica che tale disponibilità preluda ad uno o più provvedimenti formali di proroga o rinvio dell'applicazione delle delibere nn. 443/2019 (nuovo metodo di calcolo dei costi del servizio rifiuti) e 444/2019 (nuovi obblighi di trasparenza). Nella circostanza Ifel sottolinea che le prescrizioni di cui alla delibera Arera 443/2019 sono propedeutiche all'approvazione in sede locale del piano finanziario rifiuti (Pef), finalizzato alla determinazione delle tariffe Tari da applicare alle diverse categorie di utenza, il cui termine - tassativo - è attualmente fissato dalla legge al 30 aprile 2020.

In ogni caso, resta estremamente precaria la possibilità di corretta applicazione del nuovo metodo da parte della generalità dei Comuni e degli altri soggetti, pubblici e privati, che concorrono al nuovo processo di regolazione.

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