Appalti

In Sicilia il biglietto lo fa ancora l’autista

di Nino Amadore

Chiarezza e norme certe. È quello che chiedono in Sicilia le aziende del trasporto pubblico locale sia urbano che extraurbano in vista della cosiddetta Fase 2. Che in una prima fase, dal 4 maggio per essere chiari, interesserà poco la Sicilia: «Da noi non c’è un’esigenza particolare sul fronte industriale e nelle aree dove sono presenti le grandi imprese il servizio di trasporto è gestito dalle stesse aziende» spiegano sia dall’Asstra che dall’Anav. Il problema, invece, si porrà a partire dal 18 maggio quando la successiva apertura potrebbe portare a un incremento del traffico urbano.

Le associazioni di categoria hanno scritto all’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone chiedendo che sia attivato un tavolo di confronto per sciogliere alcuni nodi sia sulla gestione del distanziamento sociale che su quello finanziario per la copertura dei costi di trasporto (i cosiddetti corrispettivi). Un problema riguarda «l’attività di bigliettazione a bordo»: non tutte le aziende sono dotate di sistemi online ed è per questo che le associazioni chiedono che intanto l’attività sia fatta dagli autisti a bordo nel rispetto delle distanze di sicurezza. Più complessa e meno a portata di soluzione è invece la questione che riguarda la gestione futura dei servizi. E in questo caso le associazioni chiedono di prevedere una diversa distribuzione oraria , di autorizzare un riempimento dei mezzi almeno al 60% delle capacità (il tutto per evitare sovraffollamento alle fermate), di prevedere una gestione dei contratti di servizio più flessibile, l’introduzione di servizi navetta da un terminal a un generatore di traffico a prenotazione obbligata con la possibilità di saltare le fermate e con tariffazione differenziata.

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