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Patto del mare tra Campania e Liguria

Tra Campania e Liguria parte una collaborazione triennale sui temi della ricerca e dell’innovazione nel settore dell’economia del mare. Con questo scopo ieri, a Napoli, hanno firmato un protocollo d’intesa il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e l’omologo della Liguria Giovanni Toti.
L’intesa pone le premesse per un’ intensa collaborazione su temi come sviluppo dei sistemi portuali, sinergie tra poli di innovazione e ricerca e distretti industriali. In generale si punta a produrre un effetto moltiplicatore delle iniziative intraprese, garantendo il totale impiego delle risorse comunitarie.

L’intesa
L’intesa fa riferimento al «rafforzamento delle competenze e delle specializzazioni presenti sui rispettivi territori, attraverso cluster, poli di ricerca e innovazione, distretti tecnologici e industriali». E questo è un punto centrale: a quanto pare, infatti, si tratta proprio di un atto che getta le premesse per un ingresso delle due regioni nel costituendo cluster nazionale “Blu green”. La Campania ha finora aderito solo al cluster dell’aerospazio e punta a essere presente in tutti i 12.
Tornando all’accordo con la Liguria, va anche precisato che, al fine di coordinare le attività, viene costituito un organismo di governance composto da due rappresentanti di ciascuna delle parti con il compito di definire le modalità di attuazione, di monitorare le attività. Tale gruppo potrà essere integrato da tecnici dei ministeri ed esperti di settore.
L’organizzazione e la gestione degli interventi saranno curati dagli uffici degli assessorati allo Sviluppo e alla Innovazione Tecnologica, Energia, Porti e Logistica della Regione Liguria, e, per la parte campana, dagli uffici dell’assessorato alle Attività produttive e di quello a Innovazione, Startup e internazionalizzazione.

L’utilizzo dei fondi Ue
Con l’intesa siglata si apre, ha spiegato il governatore ligure Toti, «un percorso comune di utilizzo dei fondi europei per le start-up e progetti di ricerca e sviluppo, oltre a scambi e collaborazioni tra i due porti in tema di ricerca e innovazione. Le nostre regioni hanno territori simili e simili opportunità, oltre a un modello di implementazione tecnologica che deve diventare la dorsale del nostro Paese». «Abbiamo opportunità - ha sottolineato De Luca - che possiamo sfruttare nell’interesse delle nostre comunità, guardando al futuro e partendo da un obiettivo comune: il lavoro. Entrambi avevamo settori produttivi omologhi nella cantieristica e nella siderurgia, abbiamo conosciuto momenti di crisi pesante e ora cominciamo ad impostare un lavoro peraprirci strade verso il futuro, nel campo della portualità,della ricerca scientifica della logistica».
Crede nell’intesa tra Campania e Liguria anche Pietro Spirito, presidente dell’Autorità di sistema portuale del Tirreno Centrale. «Una opportunità – la definisce – da declinare in progetti e sinergie».

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