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Autostrade, intesa con la Ue. Delrio: «Vale 10 miliardi»

Accordo politico tra Italia e Commissione europea per le mini-proroghe alle concessioni autostradali di Autostrade per l'Italia e Satap A4 (4 anni a entrambe) e Strada dei Parchi (circa 10 anni), ai fini di realizzare nuovi investimenti senza eccessivi incrementi tariffari (nel caso di Aspi), per completare la Asti-Cuneo (Satap) e per realizzare la messa in sicurezza della A24/A25 nel caso della Parchi Spa.
L'«accordo di principio» è stato raggiunto ieri a Bruxelles tra il commissario europeo per la concorrenza Margrethe Vestager e il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. «Si tratta di un accordo definitivo su tutto il sistema delle concessioni autostradali, che sbloccherà circa 10 miliardi di investimenti», ha detto Delrio. Si tratta - spiega il Ministero - di circa 4,3 miliardi per la Gronda di Genova (Aspi), altri 3,6 miliardi di varie opere Aspi, 500 milioni per Satap (compresa Asti-Cuneo), 2,4 miliardi per la Parchi.
Nei prossimi giorni il Ministero invierà una notifica formale alla commissione, che avrà poi sei mesi per rispondere, e poi dovranno essere firmati gli atti aggiuntivi con le società autostradali.

Le questioni aperte
I nodi da sciogliere erano diversi ma oggetto dell'attenzione della Commissione era in generale il tema del prolungamento delle concessioni vigenti, ammesso dal diritto europeo solo in casi molto limitati.
Per Autostrade per l'Italia il tema era soprattutto la Gronda di Genova, maxi-opera da 4,3 miliardi in approvazione finale e pronta ai cantieri per fine anno. L'intervento è già previsto nella convenzione vigente, ma con incrementi tariffari nell'ordine del 18% in dieci anni per finanziarla, ipotesi che non allettava nè Autostrade né il governo, per cui la soluzione ora trovata con la Ue è prorogare la concessione dal 2038 al 2042, in cambio di aumenti tariffari limitati allo 0,5% al massimo all'anno più inflazione. «Le proroghe - ha detto Delrio - servono a non scaricare i costi degli investimenti sui consumatori».
Il Mit calcola poi gli altri 3,6 miliardi di euro di investimenti di Aspi per terze e quarte corsie (2,2 miliardi), Nodo di Bologna (700 milioni) e altro, anche se in questo caso i progetti - già presentati dalla società - prevedono incrementi tariffari (sulla rete Aspi) già ora sostenibili, nell'ordine dell'1% l'anno per sei anni.
Tetto dello 0,5% più inflazione anche per Satap: qui la proroga sarà dal 2026 al 2030, in cambio del finanziamento incrociato del completamento della Asti-Cuneo (altra società del Gruppo Gavio), 350 milioni, più altre opere per 150. Il Mit manderà in gara nei prossimi mesi la scaduta Ativa (Torino-valle d'Aosta e tangenziale di Torino) con scadenza breve al 2030, e il progetto è poi fare una gara unica nel 2030 per Satap A4, Satap A21, Ativa e Asti-Cuneo (tutte società oggi controllate dal Gruppo Gavio). «Si renderà più forte e meno frazionato il sistema autostradale», ha detto Delrio.
Infine la Roma-L'Aquila-Teramo. La concessione scade nel 2030, troppo breve per finanziare gli interventi urgenti di messa in sicurezza antisismica, 2,4 miliardi. La Ue ha dato via libera a una proroga "mirata", che dovrà essere calcolata (si ipotizzano 10 anni) per l'ammortamento dei soli interventi anti-sismici (ci sarà un lungo lavoro tecnico da completare).

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