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Basilicata, l’Eni fa ripartire il Centro Olio di Viggiano

Il Centro Olio Val d'Agri riparte. La Regione Basilicata, dopo tre mesi di stop, ha approvato ieri mattina, con delibera di giunta regionale, il riavvio della produzione di idrocarburi nel giacimento più grande d'Europa su terraferma. «La Regione - ha ribadito il governatore lucano Marcello Pittella – ha imposto prescrizione severe a tutela della salute e dell'ambiente». Ed è solo questione di ore: l'atto sarà infatti esecutivo a partire dalla notifica, in corso, all'Eni. Ma la società, che opera in joint venture con Shell, nel giacimento lucano, è pronta a ricominciare subito e andare a regime, in una settimana, con la produzione di circa 80mila barili al giorno.

La ripresa
Solo un fatto formale, quindi, perché da giorni si sapeva che la Regione si sarebbe riunita ieri per deliberare la ripresa, superati i presupposti che l'avevano indotta, la vigilia di Pasqua (il 15 aprile) a bloccare l'impianto in seguito alla perdita di circa 400 tonnellate di greggio da un serbatoio di stoccaggio nel Centro Olio. Con l'ok degli organismi competenti sugli interventi realizzati da Eni e finalizzati alla messa in sicurezza dell'impianto, la riapertura del Cova di Viggiano è ora subordinata solo ad alcuni atti formali: la notifica della Regione all'Eni e le comunicazioni di quest'ultima, quale soggetto gestore, agli uffici del Ministero dello Sviluppo Economico della data del riavvio del Centro Olio Val d'Agri, oltre che a Regione, Provincia di Potenza, Comune di Viggiano, Arpab e Azienda sanitaria locale Potenza, indicando anche le date di messa a regime e di esecuzione dei primi autocontrolli delle emissioni.

Le regole
La società, da questo momento in poi, dovrà rispettare numerose prescrizioni: dall'utilizzo solo dei due serbatoi di stoccaggio olio dotati di doppio fondo. Il terzo è già completato e in attesa dell'autorizzazione del Mise, mentre l'ultimo sarà pronto a settembre. Ma loro messa in esercizio, come dispone la delibera regionale, andrà comunicata alla Regione Basilicata con un preavviso di almeno quindici giorni.
Insomma il Cova continuerà ad essere una sorta di “sorvegliato speciale”. Fin dal riavvio, secondo la delibera regionale, l'Arpab, eventualmente coadiuvata dall'Ispra, dovrà garantire un presidio presso l'impianto, per seguirne tutte le fasi di ripresa. L'Eni dovrà dare, alla Regione Basilicata, all'Asp e al Comune di Viggiano, comunicazione immediata, nel minor tempo tecnicamente possibile, degli eventi di visibilità delle torce, specificandone l'entità e la durata, e ha l'obbligo di mettere in atto le misure necessarie a ripristinare il contenimento delle emissioni inquinanti. Sotto controllo continuo, almeno una volta all'anno, anche i serbatoi. Nelle more della conclusione del procedimento di riesame parziale dell'Aia, la delibera indica ulteriori prescrizioni sui sistemi di gestione della sicurezza ed ambientali, sui programmi di gestione e manutenzione, sulle verifiche di tenuta effettuate sui serbatoi di stoccaggio, sui bacini di contenimento e sulle vasche, sui controlli sulle linee interrate e sull'oleodotto.
L'Arpab, infine, dovrà effettuare, almeno ogni 4 mesi e per i successivi 24 mesi dal riavvio, il controllo delle procedure e del sistema di gestione adottati da Eni, con particolare attenzione alla conduzione e al monitoraggio del nuovo assetto dei serbatoi dotati di doppio fondo ed al trasporto dell'olio.

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