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Wind, intesa con Open Fiber per 258 città

Diventano 271 le città italiane in cui Wind Tre utilizzerà le infrastrutture di Open Fiber per offrire ai suoi clienti i servizi in fibra. Ieri le due società hanno comunicato un allungamento dell’intesa che già vedeva la controllata di Enel e Cdp in accordo con la compagnia telefonica su 13 città: 3 (Milano, Torino e Bologna) da rete Metroweb poi inglobata in Open Fiber e 10 altri centri “nuovi”.

La nuova intesa
Adesso arriva l’estensione a ulteriori 258 città, nei cosiddetti cluster A e B (quelli meglio messi quanto a copertura e accessibilità), dove vive il 60% della popolazione italiana.
«Il nostro accordo con Open Fiber amplia la partnership per una rapida estensione della banda ultralarga in 271 città, garantendo servizi competitivi ed accessibili ai nostri clienti e contribuendo alla digitalizzazione dell’economia italiana» ha affermato Jeffrey Hedberg, ceo di Wind Tre, in una nota a commento dell’operazione aggiungendo poi che «Wind Tre sta rafforzando la propria posizione sul mercato italiano come grande operatore integrato».
Soddisfazione anche da parte di Open Fiber: «L’accordo con Wind Tre, uno dei principali operatori del settore, consente di accelerare la realizzazione di una rete di comunicazioni a prova di futuro in 271 comuni nelle aree più densamente popolate d’Italia e ridurre il divario digitale del nostro Paese rispetto al resto d’Europa», ha sottolineato l’amministratore delegato, Tommaso Pompei, evidenziando gli obiettivi del «grande piano di crescita e investimenti che raggiungerà 9,6 milioni di unità immobiliari entro il 2022 a cui si aggiungeranno oltre 9 milioni di unità immobiliari toccate dai due bandi Infratel che Open Fiber si è aggiudicata in 6.753 comuni di 16 regioni».
Lato Open Fiber questa intesa dà sicuramente sostanza sul versante garanzie per un piano corposo che necessita di investimenti e sulle cui prospettive sul versante bancario come dell’execution si è discusso (e anche dubitato) nei mesi scorsi. La risposta di Open Fiber è arrivata con la chiusura in agosto della prima parte del finanziamento attraverso un “bridge” da 510 milioni con Unicredit, Bnp Paribas e SocGen per sostenere il piano di investimenti in vista del project financing da 3,5 miliardi pensato per sostenere buona parte del piano e che sarà chiuso entro la metà del prossimo anno. Il bridge e i 500 milioni che dovrebbe erogare la Bei in autunno garantiranno la copertura degli investimenti nei prossimi 12 mesi.
I clienti di Wind Tre sul fisso sono oltre 2,5 milioni fra adsl e fibra, ma soprattutto collegati con la prima modalità. Secondo i dati Agcom aggiornati a marzo, l’operatore è il secondo, dopo Tim, per quota di mercato nella telefonia fissa, con un 13,1% degli accessi complessivi contro il 55% di Tim. La garanzia di poter contare su una base clienti così, con una partnership valida fino al 2024, è sicuramente importante per Open Fiber che, a quanto risulta al Sole 24 Ore, si appresta a breve a fare il bis anche con l’altro operatore “big” con cui la società ha stretto una partnership sempre sulle prime 13 città: Vodafone Italia.
Dall’altra parte, lato Wind Tre questo accordo permetterà di coprire in fibra 2 milioni di potenziali nuovi clienti. Saranno le strategie commerciali a fare la differenza, ma intanto l’infrastruttura ci sarà e sarà “sfidante”. Si parla di fiber to the home, con velocità fino a 1 Giga, con un’infrastruttura alla quale l’azienda guidata da Hedberg guarda anche per potenziare la propria rete 4G e per predisporre al meglio i collegamenti in 5G, quando arriveranno al 2020.

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