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Piano investimenti da 49 miliardi per il Mezzogiorno

Progetti completati e finanziati per 49 miliardi per i prossimi dieci anni, di cui 36 miliardi finanziati negli ultimi tre anni. Sono i piani per il Sud previsti nell’ambito del grande programma infrastrutturale intitolato «Connettere l’Italia» del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che oggi valgono in totale per il Paese 126,3 miliardi di euro, di cui 94,2 già finanziati. A questi dovrebbero aggiungersi altri 12,8 miliardi con il Dpcm Investimenti di cui è prevista la firma del premier Gentiloni entro febbraio. I fondi destinati al Sud sono il 39% del totale programmato e il 38% del totale finanziato. Con il Dpcm invesimenti dovrebbero arrivare al Mezzogiorno altri 4 miliardi, arrivando così a 40 miliardi finanziati per i prossimi dieci anni.

Ne parla Ennio Cascetta, amministratore unico di Ram (Rete autostrade mediterranee e presidente di Anas) intervenendo a Napoli al convegno su «La logistica per lo sviluppo del Mezzogiorno», promosso da Unione industriali di Napoli, alla presenza tra gli altri del presidente di Confindustria Vincenzo Boccia e del ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, presenti anche Gianni Armani (ad di Anas), Maurizio Gentile (ad di Rfi spa), Pietro Spirito (presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno centrale).

«Le infrastrutture rappresentano una priorità per lo sviluppo del Paese – sottolinea il presidente di Confindustria – necessarie per realizzare un’idea di Paese inclusivo e che vuole svilupparsi tutto, che vuole superare i divari». È tanto più importante, quindi, la cura delle strade e delle ferrovie per il Mezzogiorno e per le periferie. «Azzerare i programmi infrastrutturali come qualcuno in questi giorni sostiene – aggiunge Boccia – significherebbe lasciare le periferie isolate, dove sono e come sono».

La rete viene prima della domanda, anzi la crea. È quanto sostiene il ministro Delrio che tra l’altro ieri ha anche annunciato un finanziamento di 25 milioni per costruire la nuova stazione marittima nel porto di Napoli. «Nel trasporto pubblico – dice Delrio – non bisogna aspettare la domanda, come peraltro è stato fatto in passato quando si sosteneva che alcuni investimenti non fossero “remunerativi”». Per Delrio «dove si è sviluppata l’alta velocità sono cambiate le economie dei territori. Lo sa bene la Campania che ha una dotazione infrastrutturale molto buona con l’alta velocità a Napoli e Salerno. Insomma, può cambiare l’economia del Mezzogiorno la realizzazione della Napoli-Bari. E non parliamo solo di alta velocità, anche di strade,aeroporti».

Lo sviluppo delle infrastrutture produce, in altre parole, un effetto moltiplicatore e importanti ricadute economiche sui territori interessati. Negli ultimi due anni i traffici del Mezzogiorno – ricorda Cascetta – sono cresciuti in media del 10%, molto più del Pil. «Oggi – aggiunge il tecnico napoletano – il Sud, da solo, totalizza il 50% degli spostamenti sulle autostrade del mare». «Nel 2016 abbiamo registrato +30% di investimenti privati e crescita dell’occupazione – aggiunge il leader degli industriali – cosa potremo attenderci dalla ripresa degli investimenti pubblici?»

Si parla del vincolo introdotto dal Decreto Mezzogiorno di destinare il 34 % degli investimenti pubblici alle regioni del Sud. «L’obbligo del 34% è da assolvere a partire da quest’anno, non deve restare sulla carta – dice il presidente di Confindustria Campania, Ambrogio Prezioso _ A prescindere da qualsiasi esito abbiano le prossime consultazioni politiche nazionali. È questione di equità». Si discute anche di codice degli appalti: Delrio lo difende, Boccia ne critica «ritardi e complicazioni, il tempo – dice – è fattore chiave ».

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