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Porte aperte per la formazione professionale con il sostegno delle Regioni

Il praticantato nello studio o il tirocinio non obbligatorio? Sono retribuiti e li rimborsa (in parte) la Regione con un assegno che va dai 300 ai 600 euro lordi al mese, a seconda dei casi. Succede in Campania, Sicilia e Toscana con il cofinanziamento del Fondo sociale europeo 2014-2020, con requisiti e tempistiche diversi per partecipare ai bandi grazie ad accordi con Ordini e associazioni professionali. Un’opportunità per i giovani che si affacciano al mondo del lavoro, ma anche un sostegno ai professionisti, soggetti privati o enti pubblici che li ospitano e insegnano loro i «segreti del mestiere».
In Sicilia la prima tranche da 5 milioni di euro destinata ai «tirocini obbligatori e non obbligatori delle professioni ordinistiche» ha già fatto il tutto esaurito: c’era tempo fino al 30 giugno per prenotarsi ma in pochi giorni le richieste hanno registrato l’en plein. I “pionieri” partiranno entro il 15 dicembre. Attenzione, però, perché dal 17 settembre al 30 ottobre si apre la seconda finestra che consentirà di avviare il periodo di praticantato entro il 29 marzo. La terza prenderà invece il via il 7 gennaio 2019.
In Campania lo sportello per presentare domanda è sempre aperto. Tra le circa mille domande pervenute, più di 650 sono state ammesse al finanziamento. Con la dotazione a disposizione complessiva di 4 milioni di euro, ne sono finanziabili ancora circa 350, ma occorre fare in fretta. Anche in Toscana l’avviso, pubblicato nel giugno 2016, è attivo: la “vecchia” dotazione si sta esaurendo ma la Regione è già intervenuta con una delibera del 4 dicembre scorso per iniettare nuove risorse pari a un altro milione di euro.

Requisiti rigidi

A presentare la domanda (rigorosamente online) dev’essere il cosiddetto «soggetto ospitante». E a differenza di altri bandi, in questo caso per poter avere accesso ai finanziamenti non solo il tirocinante, ma anche chi lo ospita, devono rispettare precisi requisiti. Tra i documenti da presentare, oltre alla domanda di partecipazione, ci sono una serie di allegati che includono il modello di adesione del tirocinante e il piano formativo (per i tirocini non obbligatori).
In Campania e Sicilia la misura è destinata ai tirocinanti under 35, con una votazione minima di laurea o di diploma di scuola superiore per le professioni che lo richiedono. Se la richiesta va a buon fine, possono ottenere 500 euro mensili fino a un massimo di sei mesi. In Sicilia l’indennità viene versata solo se il tirocinante ha svolto almeno il 70% delle ore mensili previste. In Toscana la misura è aperta ai giovani dai 18 ai 29 anni. Se la richiesta va a buon fine potranno ricevere un cofinanziamento regionale di 300 euro lordi (500 per giovani disabili o svantaggiati), ma solo se vengono retribuiti con almeno 500 euro mensili. Il periodo rimborsabile ha una durata massima di 12 mesi: dal settimo mese per i praticantati obbligatori, mentre può partire dal primo mese per i tirocini non obbligatori.
Nelle tre Regioni ciascun soggetto ospitante può partecipare al bando per un massimo di due tirocinanti.

Il tutor

In tutti e tre i casi il giovane deve attestare la residenza o il domicilio nella regione e non avere in corso un rapporto di lavoro con lo studio in cui fa la pratica o la formazione non obbligatoria. Il soggetto ospitante deve avere la sede legale nella Regione in cui partecipa al bando. Centrale è la figura del tutor che affianca il praticante all’interno dello studio. Una sorta di Virgilio che li accompagna alla scoperta della professione, per acquisire competenze e conoscenze spendibili in futuro.

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