Imprese

Il libro bianco sull’innovazione della Pa aperto in consultazione fino al 15 settembre

di Alessandro Vitiello

L’atteso Libro bianco sull’innovazione della pubblica amministrazione rimarrà aperto sulla piattaforma read the docs in consultazione pubblica fino al 15 settembre, quando una volta integrato dai contributi che vorranno aggiungersi nei prossimi due mesi sarà presentato al governo con l’obiettivo dichiarato di costruire un’agenda per la nuova legislatura.
Il suggerimento sotteso è quello antico del non buttar via il bambino con l’acqua sporca, cioé salvare il buono delle più recenti riforme. Il documento, infatti, contiene proposte e riflessioni raccolte prima e durante il Forum PA 2018 su temi strategici come la riforma della Pa e la trasformazione digitale, sanità e procurement pubblico, politiche urbane, strategie per il lavoro e l’istruzione.

Il documento
La filosofia che ha ispirato il libro bianco, sintetizzabile nel titolo del primo dei quattro capitoli «Dall’open government all'open governance», gira intorno al cambio di paradigma necessario «per favorire il cambiamento e contrastare la burocrazia difensiva nella Pa italiana», cioè coinvolgere tutti gli stakeholders pubblici e privati nella progettazione e nella gestione dei servizi avanzati.

Il cambio di prospettiva
«Nuovi processi per la Pa abilitante» è il secondo capitolo, incentrato sui principali processi di trasformazione organizzativa in corso nelle Pa grazie anche e soprattutto alle tecnologie digitali: pubblico impiego e dirigenza, nuovi modelli organizzativi, partecipazione e trasparenza, comunicazione pubblica, gestione documentale , procurement pubblico. Per ogni tema un paragrafo a tre teste, la prima una sintesi descrittiva della situazione attuale comprendente anche programmazione e normativa; la seconda che indica le priorità individuate dalla community di ForumPA; quindi la terza con le «raccomandazioni» venute fuori nella settimana del forum 2018.

La trasformazione digitale
Trovano posto nel terzo capitolo, «Trasformazione digitale della Pa», i principali progetti strategici dell’agenda digitale e del piano triennale per l’informatica, dei quali è illustrato lo stato di avanzamento. Sette qui le macro aree: governance dell’innovazione, servizi e piattaforme per la cittadinanza digitale, interoperabilità e once only principle (cioé la complessa e molto avvertita esigenza di integrazione tra dati e servizi delle diverse amministrazioni); infrastruttura e cloud; sicurezza informatica; dati pubblici (la «materia prima» dell’economia digitale. Il Data & Analytics Framework (Daf) è il grande progetto di coordinamento nazionale della gestione dei dati delle Pa); tecnologie emergenti (Blockchain, intelligenza artificiale).

Lo sviluppo sostenibile
Delle «Politiche verticali per la sostenibilità» si occupa il quarto e ultimo capitolo del libro bianco. Il monitoraggio, nell’ambito della strategia italiana per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda Onu 2030, si concentra sui grandi temi sociali, del welfare e dell'economia: sanità, lavoro e occupazione, città e territori, energia e ambiente, istruzione e formazione. Qui le novità sono meno numerose, ambiti come il lavoro e l’occupazione somigliano a territori minati di interessi diffusi e spesso non convergenti in cui è difficile inventare senza sbagliare o innovare in senso positivo per tutti. Sono esperienze già positive e in consultazione, invece, piattaforme e servizi per la smart city (la città intelligente), o modelli di sviluppo come l’economia circolare e la sharing economy, formule e definizioni che essenzialmente descrivono e riorganizzano logicamente comportamenti spontanei e nuove abitudini della cittadinanza.

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