Imprese

Pubblica amministrazione alla ricerca di e-leaders e professionisti Ict

di Alessandro Vitiello

In linea con il percorso di digitalizzazione che - seppure a macchia di leopardo - sta rapidamente trasformando la nostra pubblica amminstrazione, cambiano anche le competenze necessarie al funzionamento degli uffici e all’erogazione di nuovi servizi o, quantomeno, all’utilizzo delle nuove modalità di erogazione e fruizione degli stessi.
In questo contesto, l’Agid ha appena aggiornato le «Linee guida per la qualità delle competenze digitali nelle professionalità Ict» e pubblicato le «Linee guida per l'armonizzazione delle qualificazioni professionali, delle professioni e dei profili in ambito Ict e di e-leadership», dopo un mese di consultazione on line.

Le professioni Ict
Il primo manuale indica alle amministrazioni come integrare la prestazione di servizi professionali nell’ambito di contratti di servizio Ict. Proponendo un modello e alcune «indicazioni trasversali» su come comporre i documenti di gara (il capitolato, per esempio, dovrà descrivere in dettaglio le figure professionali richieste; il disciplinare specificare criteri per la selezione; il contratto prevedere specifici strumenti come la formulazione di obiettivi, modalità di misura e controllo delle prestazioni, eventuali sanzioni e penali).
Non « indicazioni cogenti», dunque, ma suggerimenti da adattare alle situazioni concrete «la cui adozione può agevolare e semplificare il rapporto pubblica amministrazione e fornitori, creando un lessico comune».
L’aggiornamento ha riguardato innanzitutto il concetto di «profilo di competenza», che le linee guida definiscono come l’insieme delle caratteristiche invarianti per un determinato professionista Ict. La base di tali profili è l’«e-Competence Framework 3.0», recepito in Italia dalla norma UNI EN 16234-1. Va sempre tenuto presente - avvisa forse banalmente il manuale - che comunque ogni figura professionale è caratterizzata anche dalla componente curriculare, l’esperienza.

L’armonizzazione
Le «Linee guida per l’armonizzazione delle qualificazioni professionali, delle professioni e dei profili in ambito Ict», in linea con la strategia Europa 2020, riusponde all’esigenza di costruire un sistema unico di riconoscimento, validazione e certificazione delle competenze, per consentire che i professionisti siano in grado di utilizzare nel mercato europeo del lavoro e nei sistemi di istruzione e formazione le proprie competenze acquisite localmente.
I settori sono diversi: agricoltura, silvicoltura e pesca; produzioni alimentari; estrazione gas, petrolio, carbone, minerali e lavorazione pietre; chimica; vetro, ceramica e materiali da costruzione; meccanica, produzione e manutenzione di macchine, impiantistica; tessile, abbigliamento, calzaturiero e sistema moda; legno e arredo; carta e cartotecnica; edilizia; stampa ed editoria; trasporti e logistica 1.2.
Le competenze specialistiche riguardano servizi: di informatica; di telecomunicazione e poste; di distribuzione commerciale; turismi; culturali e di spettacolo; di attività ricreative e sportive; socio-sanitari; di educazione, formazione e lavoro; alla persona e, infine, area comune.

E-leader
La capacità di utilizzare efficacemente le tecnologie Ict a servizio di qualsiasi tipo di organizzazione e di introdurre innovazioni in uno specifico settore di mercato appartengono, infine, all’e-leader.
Per le «Linee guida per le competenze di e-leadership», la sua professionalità risulta dall’integrazione continua di competenze apprese in formazione continua o acquisite durante il percorso lavorativo. Un e-leader può essere un manager in una grande organizzazione, un dirigente in una pubblica amministrazione, un imprenditore, ma può anche essere un livello professionale non di vertice - ma comunque con poteri decisionali - in grado di «migliorare la sfera d'azione del proprio lavoro, apportando un beneficio a tutta l'organizzazione».
L’e-leader vede il cambiamento, sa pensare e realizzare progetti che superano «i vecchi schemi mentali» e innovano processi organizzativi. Cinque le sue aree di competenza: conoscenze digitali, soft skill (capacità individuali di relazione e di comunicazione), leadership organizzativa, contesto Pa e conoscenza dei processi digitali della pubblica amministrazione.

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