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L’Agenzia per l’Italia digitale aggiorna i numeri del sistema PagoPa

di Alessandro Vitiello

Gli oltre 15 milioni di transazioni al 31 ottobre 2018, per un valore economico che si aggira intorno ai 2,4 miliardi di euro, danno la misura delle dimensioni e della rapidità di crescita di PagoPa, il «sistema di pagamento integrato» verso le pubbliche amministrazioni messo in piedi dall’Agenzia per l’Italia digitale nel 2015 e alla quale ormai hanno aderito oltre 17mila enti, sebbene quelli che lo utilizzano realmente siano meno di 14mila. Oltre 400, invece, i prestatori di servizio che hanno aderito.

Una storia di successo
I numeri «dichiarati» ieri dall’Agid raccontano ancora una volta una storia «digitale» di successo, nonostante l’avvio non sia stato facile. Nemmeno quattro anni sono passati, infatti, dalle prime linee guida sul funzionamemto di PagoPA, le cui basi normative stanno invece nell’articolo 5, comma 4, del Codice dell’amministrazione digitale. Istruzioni poi aggiornate a giugno 2018.
Il 16 febbraio 2015 fu registrato e lanciato il logo, all’interno del quale l’utilizzo dei tre colori verde, bianco e rosso indicavano chiaramente l’obiettivo: dare la possibilità a tutti gli italiani di effettuare qualsiasi pagamento verso le Pa e i gestori di servizi di pubblica utilità in modalità elettronica. Alla fine di novembre 2015, però, erano solo 109.050 le transazioni effettuate e 353 le amministrazioni che avevano aderito alla piattaforma.
Poco dopo la svolta. Al 15 dicembre successivo, meno di due settimane dalla scadenza per l’adesione (obbligatoria) delle pubbliche amministrazioni, erano ormai già 10mila gli enti che avevano risposto all’appello tra cui 8.500 scuole, 800 Comuni, 18 tra Regioni e Province autonome, con un ritmo di 100 registrazioni al giorno.
Al netto dell’opportunità «politica» di attribuire a PagoPA la capacità di «ridurre i divari tra i ricchi e i poveri», come spiegò l’allora ministro della Funzione pubblica Marianna Madia, basteranno ancora le sue stesse parole «l’innovazione tecnologica rende il Paese più semplice essendo così a tutti accessibili i servizi della pubblica amministrazione».

Il sistema oggi
E infatti, oggi pagoPA non è più soltanto una piattaforma, ma un sistema di pagamento integrato, che è utilizzato facilmente dai cittadini on e offline. Agendo in una logica di sistema, consente di gestire le transazioni con carte di pagamento (di credito, debito o prepagate) in una logica multicanale. La nuova versione del Wisp 2.0 (il wizard interattivo per la scelta del Psp) dà la possibiulità di memorizzare lo strumento di pagamento preferito, per poterlo riusare successivamente.
Dalle tasse scolastiche a quelle universitarie, imposte locali, prestazioni sanitarie e molto altro: i soggetti creditori tenuti ad accettare pagamenti elettronici per quanto loro dovuto in base a obblighi di legge o per l'erogazione di servizi sono tutte le amministrazioni, i gestori di pubblici servizi, nonché le società a controllo pubblico escluse quelle quotate.
L’Agid, peraltro, si è riservata di valutare richieste di soggetti non obbligati che vogliano aderire in via facoltativa al sistema. L’adesione resta tale (ma consigliata dalle linee guida) da parte dei prestatori di servizi di pagamento che vogliano erogare servizi nei confronti dei consumatori/utilizzatori finali.

Il comunicato dell’Agid

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