Imprese

Riconoscimento delle professionalità e assunzioni per una nuova comunicazione pubblica digitale

di Francesco Di Costanzo (*)

Il riconoscimento delle professionalità comunicative esistenti e nuove nella pubblica amministrazione italiana. Una quota minima del 5 per cento nel piano nazionale assunzioni pubbliche dedicata ai tanti profili della comunicazione digitale. L'investimento su un nuovo modello organizzativo per la comunicazione pubblica e una legge «151» al passo coi tempi e gli strumenti e con il cittadino al centro. È il messaggio che emerge dall'assemblea nazionale di PA Social, prima associazione a livello internazionale dedicata alla nuova comunicazione via web, social network, chat, intelligenza artificiale, riunita giovedì scorso a Roma presso il Museo Maxxi e l'Auditorium Parco della Musica.
Comunicatori, giornalisti, social media manager, esperti di comunicazione, web, digitale, professionisti della trasparenza, dell'ascolto e della partecipazione civica, convinti che la comunicazione pubblica debba essere sempre più integrata, crossmediale e aperta, anche nell‘organizzazione del lavoro.

L‘obiettivo di PA Social - oltre 700 soci e 15 coordinamenti regionali - è di ottenere il riconoscimento e una nuova organizzazione di questa comunità di lavoratori del settore pubblico grazie a un nuovo codice unico della comunicazione pubblica che riformi la legge 150/2000, varata in un'epoca lontanissima quando il web era agli albori e i social non esistevano. Per questo, l'assemblea ha lanciato la campagna per la «Legge 151» sulla nuova comunicazione pubblica. Un lavoro che riguarda tutti: università, Ordine dei giornalisti e Federazione nazionale stampa italiana (L'Ordine dei giornalisti non va chiuso, è stato detto in assemblea, perché è una garanzia per tutti, ma va aperto, davvero. Deve aprire le porte alle nuove professionalità legate al digitale), associazioni della comunicazione, nuove professionalità.

PA Social sta portando avanti da tempo una precisa proposta organizzativa, l'ufficio comunicazione, stampa e servizi al cittadino, già adottato da diverse istituzioni nel Paese, in sintesi un team coordinato di tutti i responsabili dei vari ambiti comunicativi e informativi, una redazione unica con 5 desk: 1) rapporti con il cittadino e accesso civico, 2) partecipazione civica e citizen satisfaction, 3) organizzazione di eventi 4) comunicazione interna 5) redazione notizie, rapporti con i media e gestione dei siti e dei social interattivi. Tra le proposte emerse al tavolo di lavoro specifico, coordinato da Sergio Talamo e Luisa Gabbi, anche la possibilità di un profilo unico di giornalista-comunicatore per realtà più piccole che si appoggiano su un‘unica figura professionale

La definizione di nuovi profili è un tema molto sentito nel mondo del lavoro che sta vedendo l'affermazione di molte professionalità legate al digitale. Per questo l‘associazione ha dato vita, in collaborazione con l‘Istituto Piepoli, a un Osservatorio sulla comunicazione digitale, che si occuperà di monitorare il rapporto tra cittadini, settore pubblico, social network e tutti gli strumenti di comunicazione digitale; ha presentato, in collaborazione con IPress, una piattaforma dedicata ai tanti professionisti della nuova comunicazione; ha messo in campo numerose attività di formazione e investimento sulle competenze digitali (tra queste le iniziative in collaborazione con Facebook Italia, LinkedIn Italia, Fpa, The Innovation Group, le Università) e una collaborazione che va avanti con l'Ocse a livello internazionale per l'Open Government e la replica del modello italiano in altre realtà europee e non solo.

(*) Presidente associazione Pa Social

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