Imprese

Dal libro bianco dell’innovazione un percorso soft per modernizzare la Pa

di Alessandro Vitiello

Governare la modernizzazione della pubblica amministrazione attraverso un percorso equilibrato che preveda passi in avanti continui e non accelerazioni fuori programma o rivoluzioni epocali i cui i cui effetti, poi, potrebbe essere complicato instradare nelle direzioni utili a cittadini e imprese.
Questi erano e sono rimasti i presupposti e la mission con cui è stato concepito e costruito lungo tutto il 2018 il «Libro bianco dell’innovazione nella Pa», che fatto il suo debutto al ForumPa dello scorso maggio, da giugno e fino al 15 settembre è stato sottoposto a consultazione pubblica. Ieri la presentazione della versione definitiva al ministro della Funzione pubblica Giulia Bongiorno.

L’ascolto degli innovatori
L’ascolto della community di innovatori che contribuiscono al ForumPa è stato l’atto di nascita del libro bianco. Su alcuni temi considerati di rilevanza strategica FPA, la struttura che si occuppa dell’organizzazione del ForumPA, ha raccolto 60 contributi di altrettanti «protagonisti dell’innovazione» nella rubrica «Caro governo», ai quali si sono aggiunte le 46 videointerviste disponibili nella playlist «L’innovazione che vorremmo», pubblicata sul canale YouTube di FPA.
Tutto materiale che ha arricchito, anzi di più, è stata l’ossatura centrale del programma del 29° Forum Pa incentrato sull’innovazione della pubblica amministrazione. Dal «congresso annuale» è venuta fuori la prima versione del libro bianco, messa in consultazione fino a metà settembre. Duecento nuovi contributi hanno arricchito il documento, la cui versione definitiva è stata presentata ieri a Roma.

I contenuti
Quattro i capitoli del libro bianco per quattro grandi temi, a ognuno dei quali corrisponde una sintesi dello scenario attuale, l’indicazione delle priorità e una lista di raccomandazioni.
Il primo descrive il mutamento necessario a favorire il cambiamento e a uscire dall’atteggiamento difensivo della burocrazia attraverso il coinvolgimento degli stakeholder pubblici, privati e del non profit nella progettazione e nella gestione dei servizi avanzati: dall’open government all’open governance.
Il secondo capitolo, «Nuovi processi per la Pa abilitante», è dedicato ai principali iter di trasformazione organizzativa in corso nelle Pa grazie alle tecnologie digitali. E proprio del processo di digitalizzazione della Pa si occupa il terzo capitolo e in particolare dello stato di avanzamento dei più importanti progetti strategici dell’Agenda digitale italiana e dell’attuazione del Piano triennale per l’informatica.
L’ultimo capitolo, infine, si occupa delle principali politiche italiane per la sostenibilità coerenti con gli obiettivi individuati dall’Onu nell’Agenda 2030.

Le raccomandazioni
Il libro bianco offre anche alcune «raccomandazioni», che non si pongono come azioni da intraprendere necessariamente a parere degli innovatori che hanno contributito a scriverlo, ma piuttoso come spunti di riflessione o punti da cui ripartire. Concretamente:
- meno leggi e più istruzioni pratiche su come utilizzarle al meglio in base agli scopi originari;
- valorizzare le migliori pratiche attraverso la loro massima diffusione all’esterno;
- rafforzare le competenze e valorizzare i talenti presenti;
- lanciare una grande campagna di reclutamento di giovani leve e nuove professionalità;
- ripensare il ruolo del manager responsabile delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione negli enti pubblici;
- potenziare le strutture di governance del digitale.

Il testo

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