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Qualità della vita, Milano prima Sala: «Sfida alle grandi capitali»

Forza economica, riprogettazione delle aree urbane, mobilità in condivisione, qualità dei servizi, copertura wi-fi, capacità di accoglienza. Sono questi i principali aspetti che hanno consentito a Milano di aggiudicarsi il primo posto nella classifica 2018 della Qualità della vita del Sole 24 Ore. Una vittoria sfiorata per 4 volte e raggiunta dal capoluogo lombardo nella ventinovesima edizione della ricerca. «Sono molto felice di questo risultato, ma rendo onore ai milanesi. L’obiettivo è stato raggiunto grazie a loro più che alla mia giunta – spiega il sindaco di Milano, Giuseppe Sala -. La vera sfida, però, si giocherà fuori dal nostro Paese, perché Milano dovrà essere in grado di confrontarsi con le grandi capitali internazionali. Per questo il lavoro da fare è ancora molto».

Porta Nuova e Citylife regalano un volto nuovo alla città, ma che cosa sta facendo la sua giunta per le periferie?

Il cambiamento dello skyline della città ha un valore più che simbolico, ma è chiara la necessità di estendere la stessa qualità della vita a tutta la città. Il tema delle periferie, dunque, è centrale ed è per questo che è stato un punto fondamentale della mia campagna elettorale. Dare omogeneità alla città è il mio grande impegno, ma i problemi si sono accumulati negli anni ed è evidente che le soluzioni richiederanno tempi lunghi. Chi mai parte, però, mai arriva...

Il turismo a Milano cresce, ma la permanenza dei turisti in città è ancora breve. Che cosa si può fare per migliorare questo dato?

Per accogliere turisti, una città deve funzionare, essere pulita, avere un trasporto pubblico locale che funzioni. Avendo questo, poi si costruiscono i diversi progetti, come eventi culturali o sportivi. Le Olimpiadi invernali, sono un esempio. Per aumentare l’attrattività della città, però, bisogna anche raccontarla, quindi trasmettere all’esterno l’idea di una Milano viva e sottolineare la sua unicità: una città antica, ben 26 secoli di storia, ma allo stesso tempo contemporanea e proiettata al futuro. La coniugazione di queste caratteristiche di per sé opposte, il piacere dell’antico e la modernità, rappresenta il grande valore della città.

Tra i primati di Milano, la percentuale di stranieri e la rete di volontari ben organizzata. ..

Sì, il dato è incredibile: tra Milano e provincia, sono censite 240mila persone che fanno volontariato. Questo è un patrimonio unico in Europa. A Milano gli stranieri rappresentano il 19% della popolazione residente, contro il 9% nazionale. Sappiamo che il tema dell’immigrazione è un tema sul quale bisogna confrontarsi, perché le difficoltà non sono poche. Allo stesso tempo però, sappiamo che esistono risvolti positivi: molte delle nuove piccole imprese nascono grazie a persone non di origine italiana. La risposta a questo fenomeno non può che essere grande equilibrio e volontà di lavorare sul tema. Diventa fondamentale dunque, non cadere nei luoghi comuni. Si tratta di una battaglia politica importante, e questo è uno dei motivi che mi ha spinto a candidarmi: offrire una via concreta da percorrere, da contrapporre alle troppe chiacchiere.

L’altro primato di Milano riguarda la digitalizzazione dei servizi e la mobilità.

Le città cambiano attraverso una visione urbanistica diversa,sistemi di mobilità diversi e rispetto dell’ambiente. La mia giunta sta lavorando su questo. Il tema del digitale è fondamentale. Ad oggi, Milano è la prima città in Europa ad essere coperta all’80% con la tecnologia 5G. I benefici di questa copertura non sono ancora tutti visibili, ma abbiamo creato i presupposti. Ben presto la città beneficerà di nuovi apparati e nuovi servizi. Stiamo lavorando con impegno su questo progetto. Se un cittadino non è costretto ad andare in un ufficio del comune per sbrigare una pratica, ne ha un innegabile vantaggio legato al risparmio di tempo, non fa code ed evita ulteriore inquinamento alla città. Insomma si tratta di un percorso integrato, che tenga insieme le diverse esigenze della città.

Milano registra un dato negativo, nella classifica, sul tema sicurezza. La città è tra le peggiori per numero di scippi e rapine. Frutto anche di un diverso sviluppo tra centro e periferia?

Non credo che il tema sia legato solo al diverso sviluppo delle aree urbane. Certamente le grandi città come Milano, dove la ricchezza è alta, sono il terreno ideale per la criminalità. Su questo tema è necessario tenere alta l’attenzione, lavorare in collaborazione con Prefettura e Questura, così come con il governo. Ed è quello che stiamo facendo. Tante cose mi dividono dal ministro dell’Interno Salvini, ma sul tema sicurezza l’impegno è comune. Ci sono diversi i progetti in corso, come per esempio il boschetto di Rogoredo, su cui lavoreremo insieme. Non bisogna però drammatizzare un dato, che è certamente influenzato anche dalla maggiore abitudine dei milanesi di denunciare i reati, rispetto ai cittadini di altre città.

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