Imprese

Per il fondo efficienza energetica percorso attuativo in quattro tappe

di Alessandro Vitiello

Quattro anni dopo la norma istitutiva (Dlgs 201/2014) e a 13 mesi di distanza da quella attuativa (Dm Sviluppo-Ambiente 22 dicembre 2017), sta per prendere vita il Fondo nazionale per l’efficienza enegetica. Regole operative, schemi di intervento, criteri di valutazione e sistemi di calcolo sono stati presentati martedì scorso al ministero dello Sviluppo economico da Invitalia, cui ne è affidata la gestione.
Previsto dal Dlgs 102/2014 per attuare la direttiva Ue sull’efficienza energetica, alle risorse del fondo potranno accedere imprese e pubbliche amministrazioni per realizzare interventi su edifici, impianti e processi produttivi. Così integrando gli altri incentivi dedicati al raggiungimento degli obiettivi nazionali di efficienza energetica.

Struttura e risorse
Il fondo (rotativo) avrà due sezioni, la prima per la concessione di garanzie su operazioni di finanziamento, cui sarà destinato il 30% delle risorse disponibili (di cui il 30% riservato agli interventi riguardanti reti o impianti di teleriscaldamento e raffrescamento) e la seconda per l’erogazione di finanziamenti a tasso agevolato (70% delle risorse disponibili, di cui il 20% riservato alle Pa).
Le risorse stimate del fondo, al 31 dicembre 2020, ammontano a 310 milioni (185 milioni già impegnati) e potranno essere incrementate con versamenti volontari da parte di altre amministrazioni centrali e regionali, enti e organismi pubblici e organizzazioni no-profit.
Lo strumento, comunque, nelle stime del governo dovrebbe mobiliare 1,7 miliardi di investimenti, con un effetto leva pari a 5,5 senza contare gli effetti positivi sull’occupazione.

Le Pa beneficiarie
Oltre alle imprese e alle «energy service company», alle risorse del fondo potranno accedere le pubbliche amminsitrazioni per migliorare l’efficienza energetica degli edifici di proprietà, delle case popolari e delle infrastrutture pubbliche, compresa l’illuminazione. Con finanziamenti a tasso agevolato fisso (0,25%), della durata di 15 anni, per la copertura fino al 60% dei costi agevolabili (l’80% per gli interventi sulle reti di illuminazione) e investimenti di valore compreso tra 150mila e due milioni di euro.

Le prossime tappe
Dopo che la Corte dei conti avrà registrato le convenzione tra i due ministeri e Invitalia, il percorso per l’attuazione del fondo proseguirà attraverso queste tappe:
1) consultazione pubblica (fino al 25 gennaiuo) sulle modalità operative per accedere al fondo;
2) emanazione del decreto inter-direttoriale Mise-Mattm, sentito il Mef, che stabilirà le modalità operative;
3) avvio effettivo e monitoraggio delle attività, anche per introdurre modifiche e/o integrazioni e potenziarne l’efficacia;
4) apertura di una sezione del fondo dedicata al rilascio di garanzie su operazioni di finanziamento degli interventi di efficienza energetica su edifici privati e condomini.
Alla messa a punto delle regole operative hanno contribuito anche gli stakeholder, in un percorso partecipativo che continuerà on line con la consultazione pubblica.

La bozza di decreto con le regole operative

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