Amministratori

Relazione tecnica su «stato» del bene, tempi e costi

Il bando per la bonifica dell’amianto negli edifici pubblici finanzia – fino a 15mila euro per ogni amministrazione – i costi di progettazione preliminare e definitiva degli interventi: cioè i livelli inferiori al progetto esecutivo.

Le richieste
La domanda di ammissione inoltrata dall’ente – una sola, per un singolo intervento – può però riferirsi a opere su singoli edifici all’interno della stessa struttura, oppure su più unità locali all’interno dello stesso edificio. Ciascun intervento sarà comunque valutato autonomamente ai fini della graduatoria: è quindi importante che la richiesta di finanziamento sia inserita nell’applicativo separatamente.
I costi di progettazione vengono determinati guardando al Dm 17 giugno 2016 (Approvazione delle tabelle dei corrispettivi commisurati al livello quantitativo delle prestazioni di progettazione), adottato in base all’articolo 24, comma 8, del Dlgs 50/2016 (Codice appalti).

I finanziamenti
Le richieste di finanziamento devono essere corredate da una serie di informazioni e documenti. Innanzitutto, una relazione tecnica asseverata da un professionista abilitato, in cui specificare: «La destinazione d’uso dei beni o dei siti sede dell’intervento, la localizzazione e la destinazione d’uso dei manufatti contenenti amianto, la tipologia, la quantità e lo stato di conservazione dei materiali» (Dm 21 settembre 2016, articolo 3, comma 5).
La relazione – nella quale vanno indicati i criteri di priorità presenti – deve essere accompagnata da una breve illustrazione delle modalità di intervento proposto, da una stima dei costi dei lavori (con dettaglio delle spese di progettazione finanziabili) e dal cronoprogramma orientativo delle attività (incluse le fasi progettuali). Oltre che dall’eventuale attestazione dello stato di friabilità e di cattivo stato di conservazione del manufatto che contiene amianto.
Restano in ogni caso esclusi dall’arco dei finanziamenti: la progettazione di interventi di ripristino, realizzazione di manufatti sostitutivi e la loro messa in opera; le spese di acquisto di beni, mezzi e materiali sostitutivi; gli incarichi di progettazione preliminare e definitiva già conferiti al momento dell’ammissione a finanziamento; la progettazione di interventi realizzati prima della pubblicazione del bando o prima dell’ammissione al finanziamento.
I contributi concessi alle amministrazioni, infine, potranno comunque essere revocati: ad esempio, in caso di falsa dichiarazione circa il possesso di qualche criterio di priorità. Ma anche quando la rendicontazione delle spese risulta carente o inesatta; il progetto si discosta sostanzialmente dall’originale e dagli obiettivi indicati; nei lavori vengono riscontrate gravi violazioni delle norme settoriali; c’è un immotivato ritardo nell’approvare il progetto definitivo; o le somme vengono distolte dai fini previsti.

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