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Tap, oggi il Tar decide sugli ulivi

Ore di attesa per i lavori del gasdotto Tap nel Salento, a Melendugno. Oggi il Tar del Lazio andrà in camera di consiglio per decidere in merito alla sospensione dell’espianto degli ulivi nell’area del microtunnel, sospensione decisa dai giudici lo scorso 6 aprile ma solo sino a oggi. Il verdetto potrebbe arrivare già in giornata.
Il Tar ha specificato che la sospensione è «ai soli fini dell’immediato riesame dell’atto impugnato con riferimento sia alle osservazioni e alle competenze della Regione, sia in base all’avvenuta presentazione al ministero, da parte di Tap, di istanza di verifica di assoggettabilità a Via del progetto esecutivo relativo alla realizzazione del microtunnel». Nel provvedimento il Tar dice che tutto ciò deve condurre alla «ottimizzazione» e all’«adeguato scaglionamento temporale degli interventi, in considerazione dei tempi tecnici necessari». Questo «senza pregiudizievoli situazioni di stallo», considerato, scrive il Tar, che il gasdotto è «di importanza strategica nazionale», che «le modalità di realizzazione debbono ritenersi definitivamente approvate ma con puntuali misure di mitigazione ambientale» e che «la fase esecutiva richiede la leale collaborazione tra le autorità amministrative».

La vicenda
La frenata del Tar arriva dopo due verdetti favorevoli per Tap. Il primo, il 27 marzo, del Consiglio di Stato, che ha rigettato l’impugnazione della Regione Puglia e del Comune di Melendugno contro l’Autorizzazione unica all’opera rilasciata dal Mise a maggio 2015. Il secondo, il 5 aprile, della Corte Costituzionale, che ha bocciato il terzo comma della legge regionale 7 dell’aprile 2016, con cui la stessa Regione poneva vincoli e deroghe sui terreni interessati dalla Xylella degli ulivi (il gasdotto attraversa queste zone). In particolare, il Consiglio di Stato ha stabilito la regolarità procedurale dell’Autorizzazione unica del Mise (tant’è che il 28 marzo era partito l’espianto, poi più volte fermato per l’opposizione dei No Tap) mentre la Consulta ha detto alla Regione che le deroghe ai vincoli possono essere regolate solo dallo Stato – previa intesa con la Regione stessa se prevista – quando riguardano opere rientranti nella competenza dello Stato. E il Governo con i ministri Calenda (Svilluppo economico) e Galletti (Ambiente) ha definito il gasdotto strategico.

La sospensione
Al Tar laziale, la Regione Puglia si è rivolta impugnando la nota con cui il ministero dell’Ambiente il 17 marzo ha risposto ad un documento che la stessa Regione ha spedito il 15 marzo. In esso, la Regione, attraverso il dipartimento Ambiente, rilevava che le norme nazionali e regionali, ma anche la prescrizione A44 sul gasdotto (relativa agli ulivi), non consentivano alcun intervento sugli alberi. In ogni caso, scriveva la Regione, si resta in attesa delle determinazioni del ministero. E quest’ultimo ha risposto puntualizzando che Tap aveva ottenuto le autorizzazioni per l’espianto – rilasciate da uffici della Regione, dipartimento Agricoltura –, che l’osservanza delle prescrizioni della «Fase 0» (sull’espianto) era conclusa e che la società poteva cominciare le operazioni. Tesi ribadita anche al prefetto di Lecce che aveva chiesto un ulteriore chiarimento.
Tap ha subito rispettato la decisione del Tar fermando l’espianto. Su 221 ulivi presenti nell’area di cantiere del microtunnel, 157 sono già stati messi a dimora nel nuovo sito di masseria del Capitano (gli alberi torneranno poi dov’erano a lavori conclusi) e nei giorni scorsi anche gli altri espiantati, ma rimasti con le radici fuori terra a causa dell'accesa protesta dei No Tap, sono stati sistemati grazie ad un accordo. Da espiantare adesso resta ancora qualche decina di ulivi.

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